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La protezione del clima diventa un diritto umano

15/04/2024 / Michael Gams, CIPRA International
Per la protezione del clima si tratta di una pietra miliare: il 9 aprile 2024, la Corte europea dei diritti dell’uomo (CEDU) ha stabilito che la Svizzera viola i diritti umani delle donne anziane perché il Paese non sta facendo quanto necessario per combattere il progressivo riscaldamento climatico.
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Un buon motivo per festeggiare: un’associazione di donne anziane della Svizzera ha intentato con successo un’azione legale per ottenere una maggiore protezione del clima. © Shervine Nafissi / Greenpeace

È scientificamente provato che le donne anziane sono più colpite dalle ondate di calore rispetto, ad esempio, alla popolazione maschile. Secondo la sentenza della Corte, la Svizzera deve migliorare gli attuali obiettivi climatici e definirli in modo più efficace sulla base di evidenze scientifiche, poiché non ha adempiuto agli obblighi previsti dalla Convenzione sui diritti umani in materia di cambiamenti climatici. Per quanto riguarda la protezione del clima, lo Stato deve adempiere ai propri obblighi di protezione delle cittadine e dei cittadini coerentemente con i risultati del Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico, con i requisiti della Convenzione delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico e con l’Accordo di Parigi. L’obiettivo delle emissione nette pari a zero deve essere raggiunto “entro i prossimi tre decenni”. La causa intentata dall’associazione “Anziane per il clima Svizzera”, che rappresenta oltre 2.500 donne di oltre 64 anni, assume quindi lo status di vittima. In particolare, il tribunale ha riscontrato una violazione dell’articolo 8 (diritto alla vita privata e familiare).

La Svizzera deve migliorare i propri obiettivi climatici

“Questa sentenza è una pietra miliare nella lotta per un clima vivibile per tutti. E la sentenza è fonte di soddisfazione. Sono nove anni che ci battiamo per la giustizia climatica con il sostegno di Greenpeace. Dopo che i tribunali svizzeri si sono rifiutati di darci ascolto, la CEDU ha ora confermato che la protezione del clima è un diritto umano”, afferma Anne Mahrer, co-presidente di Anziane per il clima. Il 29 marzo 2023, la Grande Camera della Corte europea dei diritti dell’uomo di Strasburgo ha tenuto per la prima volta un’udienza pubblica sulla questione di quanto uno Stato come la Svizzera debba ridurre le proprie emissioni di gas serra per proteggere i diritti umani della popolazione. Sono state ascoltate le rappresentanti dell’associazione Anziane per il clima e un singolo ricorrente francese, il cui ricorso è stato respinto a causa della mancanza di coinvolgimento personale. La Corte europea dei diritti dell’uomo ha poi respinto anche il ricorso per il clima presentato dai giovani portoghesi, anch’esso discusso nell’autunno del 2023, con la motivazione che avrebbero dovuto prima passare attraverso tutte le istanze giudiziarie nazionali.

Un precedente per tutti gli Stati del Consiglio d’Europa

La sentenza ha implicazioni di vasta portata e costituisce un precedente per tutti i 46 Stati del Consiglio d’Europa e non solo. Tutti possono ora essere richiamati dai rispettivi cittadini a rivedere la propria politica climatica per salvaguardare i diritti umani sulla base dei principi stabiliti dalla Corte europea dei diritti dell’uomo e, se necessario, a rafforzarla. Questo è di estrema importanza anche per la politica climatica nella regione alpina”, afferma Kaspar Schuler, direttore della CIPRA Internazionale. “Il riscaldamento globale nella regione alpina è nettamente superiore alla media globale, il che dimostra che anche noi saremo colpiti in misura superiore alla media. Ci congratuliamo con le Anziane per il clima per questo successo, che hanno ottenuto anche per tutti coloro che vivono su pendii montani sempre più instabili e in valli sempre più a rischio di inondazioni o siccità”. Il prossimo obiettivo delle Anziane per il clima è la Corte internazionale di giustizia dell’Aia, dove all’inizio del prossimo anno si svolgeranno le udienze sugli obblighi di giustizia climatica di tutti i governi ad essa vincolati. I pronunciamenti di tale Corte hanno validità per tutti i 193 Stati membri delle Nazioni Unite.

 

Fonti e ulteriori informazioni:

https://www.klimaseniorinnen.ch/ (de, fr, it, en), www.nzz.ch/schweiz/schweizer-klimaseniorinnen-erzielen-vor-dem-europaeischen-gerichtshof-fuer-menschenrechte-einen-sieg-ld.1825505 (de), www.sueddeutsche.de/politik/klimaschutz-meschenrechte-klima-seniorinnen-1.6535321 (de), www.greenpeace.ch/de/story/107212/wir-haben-heute-geschichte-geschrieben/ (de), https://orf.at/stories/3353938/ (de), www.repubblica.it/esteri/2024/04/10/news/norma_bargetzi_sentenza_clima_svizzera_condannata-422454047/ (it), www.cdt.ch/news/anziane-per-il-clima-la-cedu-condanna-la-svizzera-348304 (it), www.corriere.it/pianeta2030/24_aprile_09/clima-arriva-sentenza-storica-cedu-svizzera-condannata-inazione-climatica-bee23ce4-f656-11ee-8665-3c0a2a41e478.shtml (it), https://fr.euronews.com/my-europe/2024/04/09/la-cedh-deboute-les-six-portugais-qui-accusaient-les-etats-dinaction-climatique (fr, it, de, en), www.rtvslo.si/okolje/escp-svica-krsila-clovekove-pravice-s-pomanjkljivo-podnebno-politiko/704446 (sl)