L’inquinamento da plastica non si limita purtroppo a mari, fiumi e città; non c’è part del pianeta che sia indenne, nemmeno l’alta montagna può essere considerata un ambiente del tutto incontaminato. Oltre alla plastica visibile ad occhio nudo, bottiglie, sacchetti, oggetti o semplici frammenti, non vanno dimenticate le cosiddette microplastiche. Esse sono particelle dalle dimensioni comprese tra i 0,0001 e i 5 mm che in montagna possono arrivare mediante il trasferimento aereo di frammenti di oggetti in plastica o direttamente rilasciate da capi di abbigliamento sotto forma di microfibre.

Per proteggere l’ambiente alpino di alta quota, uno degli ultimi dell’Europa meridionale non ancora contaminato dall’inquinamento da plastiche, è stato ideato “Stop the ALPs becoming Plastic Mountains”. Si tratta di un progetto realizzato dall’European Research Institute di Torino in collaborazione con quattro rifugi delle Alpi piemontesi. Con essi sarà sviluppata una strategia per eliminare gli oggetti di plastica monouso.  Un’intensa attività di monitoraggio e ricerca sulla presenza di microplastiche nelle nevi delle Alpi occidentali sarà realizzata in collaborazione con gli stessi rifugi ed il Politecnico di Torino per avere un quadro dell’evoluzione di questa insidiosa e relativamente nuova forma di inquinamento.  Alle attività di monitoraggio e prevenzione si aggiungeranno quindici eventi di pulizia, lungo sentieri, prati, corsi d’acqua e laghetti, ghiaioni e pietraie nelle aree adiacenti ai rifugi coinvolti.

Fonti e ulteriori informazioni:

Stop alla plastica in alta montagna (Aree Protette Alpi Marittime)

Stop ALPs becoming plastic mountains (Facebook)

Microplastiche ad alta quota (Lo Scarpone)

Von den Bergen bis ins Meer – Mikroplastik (Deutscher Alpenverein, de)