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Le riserve idriche d’Europa sono minacciate

16/06/2022 / Mirjam Jakob, CIPRA Internazionale
Il cambiamento climatico mette in crisi la regione alpina, fino ad oggi caratterizzata da una grande ricchezza d’acqua. Fenomeni di siccità come quelli dello scorso inverno e di questa primavera sono sempre più frequenti, con conseguenze di vasta portata per la natura e la società.
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Dopo un inverno povero di precipitazioni, all’inizio dell’estate il livello dell’acqua di molti laghi e fiumi alpini era già ai minimi storici. (c) pixabay

Già all’inizio dell’estate le montagne presentano una forte carenza di acqua: il livello di molti laghi e la portata di molti fiumi sono ai minimi storici, soprattutto nelle Alpi occidentali. Alcune centrali idroelettriche sono già ferme o producono al minimo. La neve dell’inverno scorso, che potrebbe ricostituire le riserve idriche per l’estate, è pressoché scomparsa. In alcuni rifugi alpini, l’acqua per la produzione di cibo ed energia potrebbe venire a mancare all’inizio della stagione. In Svizzera un rifugio su cinque è alle prese con problemi di approvvigionamento, mentre in Italia il Rifugio Jervis, in Alta Val Pellice, ha già avuto difficoltà a mantenere la struttura operativa in primavera. Nella peggiore delle ipotesi, i rifugi dovranno chiudere per mancanza d’acqua, come accadde al Rifugio Quintino Sella ai piedi del Monviso/I nel 2021. In considerazione della crisi climatica, a lungo termine si rendono necessari nuovi approcci, come il passaggio ai servizi igienici a secco o all’energia solare.

Prossimamente anche l’agricoltura e la silvicoltura dovranno prepararsi a un aumento della siccità e degli eventi meteorologici estremi a causa dei cambiamenti climatici: gli incendi boschivi sono in aumento, come quello di qualche settimana fa a Karni/SI, e gli alberi sono sempre più vulnerabili a parassiti e malattie. La stagione del pascolo alpino si sta accorciando e la siccità provoca perdite di raccolto. L’Osservatorio europeo della siccità (EDO) ha registrato condizioni del suolo molto più aride del consueto in molte zone delle Alpi già nel mese di aprile. Grandinate e forti piogge, come quelle che hanno colpito la Baviera/D e l’Italia settentrionale all’inizio dell’estate, stanno causando ulteriori problemi agli agricoltori della regione alpina.

Nell’inverno 2021/22 le precipitazioni nella regione alpina sono state significativamente inferiori alla norma. In molte zone non ha piovuto o nevicato per più di 100 giorni. Il deficit idrico si aggirava intorno al 60%, raggiungendo picchi dell’80-90% in Piemonte. “Possiamo affermare che queste situazioni potrebbero diventare ancora più frequenti nei prossimi anni”, dichiara Vanda Bonardo, presidente della CIPRA Italia. “I frequenti fenomeni di siccità, combinati con l’aumento delle temperature, porteranno a cambiamenti radicali nelle nostre montagne”.

 

Fonti e ulteriori informazioni:

www.cipra.org/it/cipra/italia (it), www.alpenverein.de/huetten-wege-touren/huetteninfo/huettentechnik/wasserversorgung-unserer-alpenvereinshuetten_aid_33826.html (de), www.sac-cas.ch/de/die-alpen/die-lebensader-der-huetten-23890/ (de), https://orf.at/stories/3263842/ (de),www.montagna.tv/199044/rifugi-alpini-senzacqua-si-teme-per-lestate/ (it), www.gov.si/assets/organi-v-sestavi/URSZR/Publikacija/Ujma/2020/2021/Susa-leta-2020-v-alpskem-prostoru.pdf (sl), https://edo.jrc.ec.europa.eu/documents/news/GDO-EDODroughtNews202204_Europe.pdf (en), www.daswetter.com/nachrichten/aktuelles/schwere-unwetter-hagel-alpen.html (de), https://n1info.si/novice/slovenija/kaksne-so-posledice-pozara-ki-je-tri-dni-divjal-v-preddvoru/ (sl)