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Dopo le inondazioni

Nell’estate del 2022, nella valle Gegendtal in Carinzia, nulla è rimasto come prima. Le forti piogge persistenti hanno trasformato i torrenti di montagna in fiumi che hanno spazzato via tutto: auto, tronchi d’albero, strade, ponti e persino una centrale idroelettrica in funzione da più di cento anni. “Questa centrale è stata letteralmente cancellata: nulla è rimasto, nessun muro di fondazione, nessun edificio, nessuna linea di distribuzione”, racconta Dietmar Rossmann, direttore della Riserva della Biosfera di Nockberge. “Si è registrato anche un decesso”. Interruzioni di corrente per 1.500 famiglie, più di 100 edifici residenziali e 20 strutture commerciali danneggiati: il piano delle zone a rischio ha trovato conferma. Come si può evitare una distruzione di tale portata e che ruolo possono giocare le riserve della biosfera nella prevenzione? Il 4 e 5 aprile 2024, un gruppo internazionale di ricercatrici e ricercatori e un team proveniente da riserve della biosfera di Austria, Germania e Svizzera ha tenuto un workshop e effettuato un sopralluogo per scoprirlo.
Le riserve della biosfera come networker
Durante un’alluvione, una valanga, una tempesta o una siccità, i servizi di emergenza e le autorità sono particolarmente sollecitati: le riserve della biosfera possono fare ben poco in questi momenti. “Le riserve della biosfera sono state finora trascurate nella gestione dei rischi naturali perché si occupano di altre questioni come l’ecologia”, spiega il responsabile del progetto Thomas Thaler dell’Istituto internazionale per l’analisi dei sistemi applicati (IASA) di Laxenburg/A. “Le riserve della biosfera potrebbero svolgere un ruolo importante, soprattutto per quanto riguarda la prevenzione a lungo termine”, aggiunge Wolfgang Pfefferkorn, che segue il progetto per conto della CIPRA. Con la formazione, l’informazione e il lavoro di rete, le riserve della biosfera possono convincere la popolazione locale dell’importanza degli ecosistemi intatti come protezione contro gli eventi meteorologici estremi. Come sottolinea Angelika Abderhalden, della riserva della biosfera Engiadina Val Müstair in Svizzera, è possibile “combinare progetti di protezione dalle inondazioni e di riqualificazione ambientale”. Nella valle Gegendtal in Carinzia, dopo le alluvioni gli enti pubblici hanno acquistato terreni e demolito case per lasciare più spazio al fiume.
Ulteriori informazioni sul progetto:
https://www.cipra.org/de/multibios