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Quanto è efficiente la tutela della natura da parte dell’UE?
È stato annunciato come una verifica di routine: il “fitness-check” delle direttive UE per la protezione dell’avifauna e Fauna-Flora-Habitat. Karmenu Vella, commissario UE per l’ambiente, ha dichiarato che procederà “a verificare le possibilità di migliorare l’attuazione e di abbassare gli ostacoli amministrativi, senza diminuire lo standard di tutela della normativa”.
Le associazioni ambientaliste temono che la verifica sia un pretesto per annacquare le disposizioni di tutela. L’attuazione delle direttive, varate nel 1979 e 1992, compete agli Stati membri dell’UE e costituisce la base di “Natura 2000”. Tuttavia l’attuazione procede a rilento, osserva Aurelia Ullrich-Schneider, responsabile di progetto per la biodiversità e il paesaggio presso la CIPRA Internazionale.
La situazione non è buona per la natura, in Europa e nelle Alpi. Ciò emerge tra l’altro dall’ultimo Rapporto UE sullo stato della natura in Europa: il 60% delle specie e la stragrande maggioranza degli habitat si trovano in una “condizione sfavorevole”. La minaccia principale per gli habitat trae origine, secondo il Rapporto, dalle trasformazioni antropiche degli ambienti. Anche in Svizzera, peraltro, il “Rapporto sullo stato dell’ambiente Biodiversità”, recentemente pubblicato, denuncia uno “stato tuttora preoccupante della diversità delle specie”.
Fino al 24 luglio 2015 nell’ambito del “fitness-check” è in corso una consultazione pubblica dell’UE. Le associazioni ambientaliste invitano a partecipare all’insegna del motto: “Giù le mani dalla protezione della natura!”
Fonte e ulteriori informazioni:
http://ec.europa.eu/environment/nature/legislation/fitness_check/index_en.htm (en) http://europa.eu/rapid/press-release_IP-15-4965_de.htm (de/fr/it/sl/en), http://www.eu-koordination.de/umweltnews/news/naturschutz-biodiversitaet/3175-schutzmassnahmen-brauchen-bessere-umsetzung (de), https://www.naturealert.eu/it