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Punto di vista: È necessaria una maggiore fiducia reciproca tra ONG e agricoltori di montagna
Al cospetto della minaccia della sesta estinzione di massa nella storia della vita sulla Terra, è urgente preservare e proteggere l’eccezionale biodiversità delle Alpi. Le regioni montane sono anche uno spazio di vita e di lavoro per gli agricoltori. Queste persone conoscono molto bene le montagne, la fauna, la flora e la geografia. Tuttavia, a volte è difficile raggiungere un accordo tra la conservazione della natura e l’agricoltura di montagna.
Per trovare un punto di equilibrio tra tutela della biodiversità e agricoltura alpina, è necessaria una maggiore fiducia reciproca. Credo che le ONG che si impegnano per la protezione delle Alpi debbano lavorare a più stretto contatto con le persone il cui sostentamento dipende dall’agricoltura di montagna.
Un dialogo più approfondito contribuirebbe a una maggiore accettazione delle misure a favore della biodiversità. Durante una recente visita a una delle riserve naturali di Pro Natura nel Cantone di Friburgo, in Svizzera, ho potuto constatare di persona la situazione. In quest’area protetta, una famiglia del posto gestisce una malga durante l’estate, rispettando il regolamento dell’area protetta. Nonostante queste norme siano legittime e comprensibili, esse pongono numerose difficoltà al funzionamento dell’alpe. Ad esempio, non c’è una strada di accesso e neppure un allacciamento alla rete elettrica. Il formaggio e le attrezzature devono essere trasportati a valle con i muli.
L’agricoltura di montagna è un elemento essenziale del patrimonio culturale e dell’economia dello spazio alpino. Le tradizioni e le competenze contadine devono essere preservate dalla minaccia di sempre nuove sfide. Siccità, carenza di personale, prezzi del latte e pressione sui margini di profitto da parte dell’industria agroalimentare rendono più difficile il lavoro di queste aziende specializzate.
Nonostante le differenze di approccio tra le ONG che si occupano di ambiente e gli agricoltori di montagna, uno scambio di conoscenze creerebbe una maggiore fiducia reciproca e getterebbe le basi per preservare la biodiversità e garantire la sopravvivenza dell’agricoltura di montagna – anche al cospetto della modernizzazione in corso. La CIPRA procede già in questa direzione, ad esempio con progetti come “Dialogo sul lupo – Rafforzare le reti pastorali nelle Alpi”.
Fonti e ulteriori informazioni:
www.nationalgeographic.fr/sciences/2020/01/en-realite-la-terre-aurait-connu-6-extinctions-de-masse (fr), www.24heures.ch/les-alpages-continuent-de-faire-vivre-des-familles-382246199917 (fr), www.cipra.org/en/cipra/international/projects/current/dialogues-on-wolves-2013-strengthening-shepherds2019-networks-in-the-alps (en, de, fr, it, sl)