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Nuova minaccia per il trasferimento alla ferrovia

16/06/2022 / Caroline Begle, CIPRA Internazionale
La direttiva UE per il sostegno mirato del trasporto combinato di merci sarà sottoposta a revisione. C’è il rischio che venga indebolita a favore del trasporto su strada, con gravi conseguenze per il trasporto merci su rotaia e per l’ambiente – e in contrasto con la Convenzione delle Alpi.
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L’UE intende finalmente prendere sul serio il trasferimento del traffico merci? (c) pixabay

L’UE intende modificare la direttiva sul trasporto combinato (Combined Transport Directive). Si tratta dell’unico strumento giuridico comunitario che sostiene direttamente il trasferimento del trasporto merci dalla strada a modalità a basse emissioni come la ferrovia e le navi. Dal 1992 esso stabilisce che solo i trasporti di merci che percorrono almeno 100 km in linea d’aria su rotaia o per vie navigabili interne possono ricevere sovvenzioni. Possono inoltre percorrere un massimo di 150 km in linea d’aria su strada. Il settore dei trasporti in Paesi come la Germania e l’Italia, nell’Europa dell’Est e negli Stati baltici sta facendo pressione per aumentare la distanza massima a favore della strada a 250 km o più. Questo avrebbe conseguenze fatali per la regione alpina: attualmente solo pochi camion riescono ad attraversare le Alpi percorrendo solo 150 chilometri in linea d’aria su strada, mentre aumentando tale distanza massima, potrebbero farcela quasi dappertutto. È quindi importante evitare questo annacquamento nella prossima revisione. 

Appello ai Paesi alpini

La CIPRA, come numerose altre iniziative e parti interessate, ha compilato il dettagliato questionario sulla consultazione pubblica dell’UE e ha formulato le principali richieste. Il percorso stradale massimo deve rimanere limitato a 150 km – o meglio ancora essere ridotto a 100 km.
La CIPRA è inoltre impegnata nella stesura di un nuovo documento della Convenzione delle Alpi valido per tutto l’arco alpino: la cosiddetta Alleanza del Sempione. Sotto la guida dell’attuale presidenza svizzera, è in corso di elaborazione un piano d’azione per l’azzeramento delle emissioni nette nel settore dei trasporti nelle Alpi entro il 2050, che sarà firmato dai ministri dell’Ambiente e dei Trasporti dei Paesi alpini in ottobre. La CIPRA chiede che i Paesi alpini siano più ambiziosi e vincolanti nel piano d’azione e che si esprimano contro l’aumento delle distanze massime previste. Questa richiesta è in linea con il Protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi, che dal 2013 è in vigore anche a livello europeo. Il documento precisa più volte che sia il volume totale del traffico che le sue emissioni devono essere ridotti e che il trasporto merci transalpino deve essere effettivamente trasferito alla ferrovia.

 

Fonti e ulteriori informazioni:

https://ec.europa.eu/info/law/better-regulation/have-your-say/initiatives/13010-Sustainable-transport-revision-of-Combined-Transport-Directive_en (en), https://eur-lex.europa.eu/legal-content/DE/TXT/HTML/?uri=CELEX:01992L0106-20130701&from=EN (de), www.cipra.org/it/temi/politica-alpina/focus-traffico-di-transito (it), www.cipra.org/it/posizioni/direttiva-eurovignetta-sui-costi-delle-infrastrutture-di-trasporto-e-tempo-di-agire (it)