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Monte Bianco patrimonio dell’umanità?

30/05/2018 / alpMedia
Il massiccio del Monte Bianco diventerà patrimonio mondiale UNESCO. La candidatura è un processo impegnativo e di lunga durata, per il quale sono necessarie misure transfrontaliere e soprattutto il sostegno della popolazione.
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Monte Bianco: lunga via per la vetta, lunga via per essere patrimonio mondiale. ©pixabay

Nell’ottobre 2017 rappresentanti di Francia, Italia e Svizzera hanno avviato il processo di candidatura. Una visione che l’associazione transfrontaliera proMONT-BLANC persegue fin dal 1991. «Il processo in più passaggi di classificazione dell’UNESCO può richiedere fino a dieci anni. È perciò necessario intervenire con urgenza per mobilitare la popolazione», dichiara Alain Boulogne, vicepresidente della CIPRA Francia. Una recente sondaggio è confortante: l’88% degli intervistati delle regioni Savoia e Alta Savoia è favorevole all’adozione di misure per la protezione del Monte Bianco. Nel giugno 2018 è in programma una discussione pubblica sul tema.
Per i promotori sono prioritarie in particolare la protezione e la conservazione dello spazio vitale alpino, sempre più minacciato dalle conseguenze del riscaldamento globale. L’obiettivo dichiarato dall’UNESCO è uno sviluppo regionale sostenibile in armonia con i valori del patrimonio dell’umanità. Le esperienze in altri siti patrimonio mondiale mostrano tuttavia che il conferimento del titolo comporta non di rado l’afflusso masse di visitatori. «Non resta che sperare che con l’ottenimento del marchio di patrimonio mondiale vengano adottate anche misure volte a dare al turismo della regione un’impostazione più compatibile con l’ambiente», afferma Katharina Conradin, presidente della CIPRA International.


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