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Il turismo di domani
Le condizioni quadro per il turismo cambiano. Le regioni che dipendono dal turismo devono reagire a questi cambiamenti ed esplorare prospettive future. Che fare quindi oggi per essere pronti per il turismo del domani? Sono queste le domande affrontate dagli esperti il 23 e 24 giugno 2017, in occasione del convegno della Commissione interaccademica di ricerca alpina (ICAS) a Pontresina, nell’Engadina svizzera.
Tutti concordano sul fatto che in futuro gli sport sciistici continueranno a perdere di importanza. Gli investimenti in costose infrastrutture dovrebbero pertanto essere accuratamente pianificate, ponendo le priorità soprattutto sui grandi comprensori sciistici. Katharina Conradin, presidente della CIPRA Internazionale e partecipante alla tavola rotonda, ha ribadito: «L’attuale modello degli sport invernali non sarà più proponibile per molte località turistiche.» Le aree interessate dovrebbero sfruttare la crisi per cercare alternative sostenibili, ad esempio in ambito culturale. Queste offerte tuttavia non devono basarsi sulla cultura importata e sul turismo degli eventi, ma devono essere sviluppate attingendo al patrimonio culturale e alla cultura locale.
Il direttore ICAS, Thomas Scheurer, aggiunge: «Sviluppo turistico non deve significare semplicemente incrementare il numero di ospiti». Le località turistiche devono essere vissute, rimanere luoghi vivaci e attraenti per ospiti, proprietari di seconde case e lavoratori. Tutto ciò richiede processi di innovazione economica e socio-culturale – esistono già iniziative promettenti in questo senso. «A tal fine è necessario che le destinazioni esaminino i proprio valori e potenziali ed elaborino strategie globali», afferma Katharina Conradin.
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