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Generatori occulti di CO₂

21/03/2023 / Andreas Radin, CIPRA International
Le misure per la protezione del clima sono costose, per questo vengono regolarmente criticate e respinte. Come è possibile che allo stesso tempo gli Stati alpini spendano miliardi in sovvenzioni dannose per l’ambiente?
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Gran parte delle sovvenzioni dannose per il clima sono destinate al trasporto su strada. © pasja1000/Pixabay

Il ticket ferroviario a 9 euro nell’estate 2022 è costato ai contribuenti tedeschi 2,5 miliardi di euro ed è stato fortemente criticato da settori della politica e dei media. Meno attenzione è stata prestata allo sconto sul carburante, costato 3,2 miliardi di euro nello stesso periodo. Alla fine del 2022, l’istituto di ricerca economica austriaco WIFO ha pubblicato un’indagine sui sussidi controproducenti per il clima nel Paese, accertando importi allarmanti. Studi analoghi erano già stati condotti in Germania nel 2021 e in Svizzera nel 2020. È urgente un ripensamento della politica. Il Ministero austriaco per la protezione del clima definisce controproducenti per il clima gli incentivi e le sovvenzioni che ostacolano il raggiungimento degli obiettivi climatici europei e internazionali. Impediscono l’aumento dell’efficienza, il passaggio alle energie rinnovabili o a processi e mezzi di trasporto rispettosi del clima. Ciò può avvenire attraverso sgravi fiscali, sostegno pubblico alle imprese ad alta intensità energetica e all’estrazione di materie prime, oppure indirettamente, come ad esempio con norme giuridiche sulla realizzazione di parcheggi da parte dei proprietari di case. Questi non si limitano ad aumentare il consumo di suolo ed essere costosi, ma rendono anche più attraente l’uso dell’auto.

Dannosi non solo per il clima

Per l’Austria, i sussidi dannosi per il clima sono stimati per gli anni dal 2016 al 2019 tra i 4,1 e i 5,7 miliardi di euro all’anno – una cifra considerevole, pari al 4-5% del bilancio complessivo. In Germania nel 2018 i sussidi nocivi per l’ambiente hanno raggiunto i 65,4 miliardi di euro. In entrambi i Paesi, la quota principale è rappresentata dal settore dei trasporti, che per tre quarti riguarda il trasporto privato motorizzato e per un quarto i voli e la navigazione interna. Anche la quota del settore energetico è consistente, poiché le agevolazioni fiscali e i costi esternalizzati del carbone e di altri combustibili fossili sono particolarmente elevati. Relativamente ridotti sono i sussidi al settore agricolo dannosi per il clima, che tuttavia risultano nocivi anche per la biodiversità. Su questa situazione si sono espressi criticamente sia il rapporto dell’Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio WSL sia la Fondazione Slow Food per la Biodiversità in Italia. “La minaccia della biodiversità potrebbe essere attenuata se i sussidi venissero concessi solo se dimostrassero di non danneggiare la biodiversità”, afferma Irmi Seidl del WSL. L’autrice dirige l’Unità di ricerca sulle scienze economiche e sociali del WSL e fa parte del Sounding Board della CIPRA International.

 

Fonti e ulteriori informazioni:

WIFO: Analyse klimakontraproduktiver Subventionen in Österreich, 2022 (de), Umweltbundesamt: Umweltschädliche Subventionen in Deutschland, 2021 (de), WSL: Biodiversitätsschädigende Subventionen in der Schweiz, 2020 (de), www.klimareporter.de/verkehr/tankrabatt-kostet-mehr-als-drei-milliarden-euro (de), www.agi.it/cronaca/news/2022-08-01/biodiversita-siccita-terra-intervista-slow-food-17615919/ (it)