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Punto di vista della CIPRA: I giovani alla ribalta - ma chi sono i giovani?

17/10/2013 / alpMedia
Con l'istituzione della Consulta giovanile la CIPRA si propone un maggior coinvolgimento dei giovani nel proprio lavoro. Cosa accadrà però se i giovani la pensano diversamente rispetto alle aspettative? Si chiede Dominik Siegrist, presidente della CIPRA Internazionale.
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Dominik Siegrist è il presidente della CIPRA Internazionale. © RainerKwiotek / Zeitenspiegel
La scorsa settimana a Bolzano i delegati CIPRA da tutti i Paesi alpini - la maggior parte dei quali over 50 - hanno deciso di modificare lo Statuto per aprirsi ai giovani. Da ora in avanti essi potranno "partecipare regolarmente e adeguatamente a tutta la programmazione e ai progetti che riguardano i loro interessi". Ma è questo che vuole la nuova generazione? E chi sono "i giovani"?
Nell'ambito della CIPRA si è formato un gruppo di giovani intenzionati a far sentire le proprie esigenze all'interno dell'organizzazione alpina. La Consulta giovanile dà consigli e indicazioni agli organi della CIPRA nella definizione di linee guida e priorità e ottiene sostegno nell'attuazione di progetti propri. Cosa accadrà però se i giovani non avanzeranno proposte gradite alla CIPRA? Anziché un orientamento del flusso di visitatori su basi ecologiche, il frastuono di eventi musicali nella natura? Anziché appaganti gite scialpinistiche, scorribande freeride fuori pista? Anziché la domenica senz'auto, scorrazzare con la moto attraverso i passi alpini? Con il coinvolgimento ufficiale dei giovani la CIPRA entra in una terra incognita. Con ciò si espone volontariamente alle incertezze - nella consapevolezza che è necessaria una certa propensione al rischio per consentire il rinnovamento.
Resta la questione se la CIPRA è in grado di capire realmente i giovani che ha chiamato. I giovani sono tanto eterogenei quanto gli adulti, che in futuro anch'essi diventeranno. La diversità è di grande importanza. Se i giovani attuali un giorno assumeranno un ruolo guida nella CIPRA, sapranno tenerne conto. Allora, forse non più così giovani, dovranno a loro volta confrontarsi con le idee della prossima generazione di giovani.