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La riforma della politica agraria dell'UE non rende le Alpi più verdi

10/07/2013 / alpMedia
L'Unione europea ha definito il futuro orientamento della "Politica agraria comune". L'agricoltura sarà più rispettosa dell'ambiente - ma non nelle Alpi.
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Le prescrizioni ambientali previste dalla nuova Politica agricola comune dell'UE non valgono per le piccole aziende nelle Alpi. © Joachim S Mueller
Dopo lunghe trattative i ministri nazionali dell'agricoltura, la Commissione UE e il Parlamento UE hanno raggiunto un compromesso per la Politica agraria comune (PAC) fino al 2020. Per la prima volta gli agricoltori dovranno rispettare vincoli ecologici per ricevere pagamenti diretti. Un terzo delle sovvenzioni sono legate a precise prescrizioni ambientali. Tuttavia il pacchetto legislativo contiene numerose deroghe e attenuazioni dal carattere molto complesso. "L'obiettivo perseguito di promuovere la biodiversità e la tutela dell'ambiente naturale difficilmente potrà avere successo nelle Alpi, caratterizzate in gran parte da piccolissime aziende", afferma Michael Proschek-Hauptmann dell'Umweltdachverband. Gli agricoltori con meno di 15 ettari di superficie agricola utilizzata, per fare un esempio, non sono tenuti a predisporre superfici destinate alla biodiversità. Anche l'obbligo di coltivare almeno due varietà di prodotti vale solo per le aziende con più di 10 ettari.

La tutela dell'ambiente risulta deficitaria anche per quanto riguarda il Programma per lo sviluppo rurale, un elemento essenziale della PAC. In futuro gli Stati membri dovranno mettere a disposizione meno risorse per il cofinanziamento di misure ambientali e per le aree svantaggiate. Proschek-Hauptmann esprime il timore che "i possibili tagli possano colpire in particolare le zone di montagna". E sono proprio questi i contributi che potrebbero essere utili al mantenimento di aziende agricole di piccole dimensioni ed elevato valore ecologico nelle regioni rurali dello spazio alpino.

La decisione del Parlamento UE sul pacchetto legislativo è attesa per l'autunno prossimo. In quel momento i rispettivi Stati membri dovranno assumersi una maggiore responsabilità per lo sviluppo sostenibile ed ecologico del territorio rurale.

Fonte e ulteriori informazioni: www.umweltdachverband.at/presse (de), www.ots.at/presseaussendung/OTS_20130627 (de), www.greens-efa.eu (fr), www.euronatur.org/fileadmin/docs