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Manifestazione di protesta degli amministratori di montagna per la gestione delle risorse idriche

07/07/2010 / alpMedia
Migliaia di persone, tra amministratori e gente comune, si sono ritrovati il 26 giugno davanti ai più importanti invasi artificiali delle Alpi italiane e dell'Appennino per chiedere che ai territori montani tornino parte dei proventi dello sfruttamento delle risorse naturali, prima tra tutte l'acqua.
Gli abitanti dei territori montani italiani chiedono che l'utilizzo delle acque alpine porti vantaggi anche ai loro comuni.
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Gli abitanti dei territori montani italiani chiedono che l'utilizzo delle acque alpine porti vantaggi anche ai loro comuni. © Botond Santha
A Sondrio, in Valtellina, sulle rive dell'Adda erano oltre cinquemila tra sindaci, associazioni, sindacati e rappresentanti di categoria. L'acqua dei torrenti montani viene utilizzata per produrre energia idroelettrica necessaria alle industri ed alle città e per irrigare le coltivazioni della pianura. Le comunità locali, comuni e comunità montane, attraverso l'UNCEM (Unione Nazionale dei Comuni e degli Enti montani) lamentano da tempo le scarse ricadute dallo sfruttamento delle risorse idriche a vantaggio di aziende private, per lo più estranee ai territori montani. I comuni montani, sottoposti a nuovi tagli economici dalla manovra finanziaria voluta dal Governo nazionale, chiedono di poter partecipare alle gare per le concessioni idroelettriche in scadenza a fine anno per fare in modo che al territorio tornino parte dei proventi derivanti dallo sfruttamento idrico.
Fonte:www.uncem.it/