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Luca Mercalli sulla politica climatica in Italia - I buoni progetti ci sono, ma manca una strategia nazionale coerente

04/11/2009 / Serena Rauzi
Luca Mercalli è in Italia la voce autorevole che richiama a una protezione del clima efficace. L'Italia è lontana anni luce dai Paesi vicini, sostiene il noto meteorologo. Dalla politica viene spesso deluso, mentre riscontra maggiore attenzione presso parti del mondo industriale.
Luca Mercalli
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Luca Mercalli - La voce del clima in Italia © Alberto Gedda, RAI DUE TG Montagne
Alla domanda se l'Italia fa abbastanza per contrastare il cambiamento climatico posso solo rispondere con uno schietto "no!". Il Paese non è ancora consapevole di che cosa questo sia e a quali conseguenze possa portare. Nell'ultimo decennio, nessun governo è mai riuscito a fare neanche un piano di comunicazione nonché d'azione serio e concreto su questo tema.
La situazione oggi poi è molto ambigua: a livello nazionale il governo crea confusione con azioni contraddittorie, dalla decisione di contenere l'aumento della temperatura di 2 gradi presa durante il G8, alla scelta del nucleare, alla mozione di senatori di maggioranza in cui si nega persino il cambiamento climatico stesso. A livello locale per contro si moltiplicano le iniziative di promozione e sostegno alle energie rinnovabili, che danno vita a una miriade di progetti virtuosi su scala provinciale e comunale. Non sono quindi i progetti che mancano né i soggetti in grado di attivarli, manca però una solida visione nazionale, una visione univoca e convinta degli organismi istituzionali che forniscano leggi e regolamenti adeguati per cambiare i comportamenti e le cattive abitudini.
L'Italia, su questi temi, è quindi distante anni luce da altri Paesi alpini quali Svizzera o Germania e Austria. Ciononostante, il potenziale per recuperare c'è tutto, basterebbe sfruttare quello che altri prima di noi, nelle tecnologie ad esempio e nelle competenze dei tecnici hanno messo a punto da tempo. In un Paese ricco di sole come l'Italia, è assurdo che i pannelli solari e fotovoltaici non siano ancora la norma, ma vengano invece guardati con sospetto.
Certo qualche rara eccezione c'è in questo panorama sconfortante, come, fra le regioni alpine, la provincia autonoma di Bolzano, all'avanguardia sia per quanto riguarda il risparmio energetico, sia sulle politiche di trasporto pubblico. Le altre regioni iniziano a muoversi, ma sono ancora molto distanti. E sarebbe sbagliato desumere che la differenza la facciano i soldi delle province autonome, non è così. A fare la differenza è il fattore culturale di una diffusa consapevolezza del problema ambientale, che nel mondo germanico è molto più radicata e sentita.

Ha ragione chi urla più forte
Nonostante tutte queste resistenze, però, anche nel resto d'Italia c'è fermento. E anche un forte potenziale di persone di grande valore e impegno, che motivano anche me a continuare nel mio lavoro d'informazione e sensibilizzazione. Purtroppo queste persone rappresentano ancora una piccola minoranza nel Paese, ancora insufficiente per farsi sentire. In Italia si assiste oggi purtroppo all'apoteosi dell'ideologia, dove i fatti vengono stravolti e "ha ragione" chi urla più forte. Temi importanti come quello dell'ambiente hanno invece bisogno di dibattiti seri e approfonditi, che mirino al benessere di tutti e non agli interessi di pochi.
Una parte del mondo industriale sembra tuttavia averlo capito. È da questo ambiente che, a sorpresa, vengono gli interlocutori più attenti e interessati. Alcuni imprenditori hanno iniziato a capire che, investendo in misure climatiche, non solo fanno bene all'ambiente, ma anche che i primi a guadagnarci sono loro, risparmiando energia e arricchendo la loro strategia di marketing.
Guardando fuori dai nostri confini e anche oltre le Alpi, in vista di Copenhagen, non m'illudo che il mondo cambi in una notte, mi basterebbe ci fosse abbastanza slancio e convinzione da poter far diventare normalità ciò che oggi anche voi della CIPRA trasmettete ogni giorno in forma di buone pratiche, innovative e rivoluzionarie. Avere il tetto dotato di pannelli solari e una casa ben coibentata deve diventare ovvio come avere una cucina dotata di frigorifero (in classe A++, s'intende!).


La voce del clima in Italia

Luca Mercalli è attualmente Presidente della Società meteorologica italiana e fondatore e direttore della rivista meteorologica "Nimbus". Quale conduttore di una rubrica nell'ambito della seguita trasmissione televisiva "Che tempo che fa" su RAI3 e del "TGMontagne" su RAI2 Luca Mercalli è conosciuto in tutta Italia. Da sempre è attivo nell'opera di divulgazione e sensibilizzazione su tutto ciò che riguarda il cambiamento climatico in Italia e il futuro della montagna. Torinese di nascita, vive e lavora in Piemonte, nella Valle di Susa.
www.nimbus.it