Pubblicazioni
Wird die Palme in der Schweiz heimisch?
Anno di pubblicazione | 2003 |
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Autore(i) | Gian-Reto Walther |
Pubblicato da | Schweizerische Botanische Gesellschaft Internet: http://www.botanica-helvetica.ch |
Editore | Birkhäuser Verlag |
Luogo di pubblicazione | Basel |
ISBN/ISSN | 0253-1453 |
Numero di pagine | 22 |
Lingua | de |
Acquisto | http://www.birkhauser.ch/journals/3500/3500_tit.htm |
Rivista | Botanica Helvetica |
Pagina(e) | 22 |
Rivista n. | 113/2 |
Documentazioni | Articolo Periodico |
Quasi nessun altra pianta fa pensare ai climi caldi come la palma. Da questa ricerca risulta che la palma del Giappone (Trachycarpus fortunei) riesce a crescere a quote sempre più alte sia nel versante nord che nel versante sud delle Alpi, anche in campo aperto.
Negli anni Cinquanta la coltivazione di queste palme introdotte dall'Asia era possibile a sud delle Alpi solo fino a circa 800 metri di altezza. Indagini attuali attestano invece che nell'ultimo decennio le palme non solo riescono a sopravvivere all'inverno a quote ancora più elevate nel versante meridionale delle Alpi, ma vengono anche piantate all'aperto addirittura nel versante settentrionale delle Alpi. Per gli ormai brevi e sporadici periodi in cui la temperatura scende sotto i -10° C, è sufficiente coprire la palma con una leggera protezione invernale.
Le palme crescono ormai così bene, che riescono ad propagarsi spontaneamente anche nei boschi, dove potrebbero essere fermate solo da un inverno particolarmente rigido. Queste sarebbero le conseguenze degli inverni miti degli ultimi due o tre decenni, sostiene questa ricerca. In alcuni boschi nei versanti esposti a sud nei pressi dei laghi tra l'Italia e la Svizzera queste palme si sono ormai insediate stabilmente e competono con le specie autoctone.
Secondo l'autore della ricerca, la palma del Giappone è un esempio simbolico dei cambiamenti biologici innescati dal riscaldamento globale del clima. Altri cambiamenti significativi in questo contesto sono la diffusione verso nord di agenti patogeni o vettori di malattie originarie di regioni meridionali, così come lo spostamento del limite della vite verso nord in Europa.
Negli anni Cinquanta la coltivazione di queste palme introdotte dall'Asia era possibile a sud delle Alpi solo fino a circa 800 metri di altezza. Indagini attuali attestano invece che nell'ultimo decennio le palme non solo riescono a sopravvivere all'inverno a quote ancora più elevate nel versante meridionale delle Alpi, ma vengono anche piantate all'aperto addirittura nel versante settentrionale delle Alpi. Per gli ormai brevi e sporadici periodi in cui la temperatura scende sotto i -10° C, è sufficiente coprire la palma con una leggera protezione invernale.
Le palme crescono ormai così bene, che riescono ad propagarsi spontaneamente anche nei boschi, dove potrebbero essere fermate solo da un inverno particolarmente rigido. Queste sarebbero le conseguenze degli inverni miti degli ultimi due o tre decenni, sostiene questa ricerca. In alcuni boschi nei versanti esposti a sud nei pressi dei laghi tra l'Italia e la Svizzera queste palme si sono ormai insediate stabilmente e competono con le specie autoctone.
Secondo l'autore della ricerca, la palma del Giappone è un esempio simbolico dei cambiamenti biologici innescati dal riscaldamento globale del clima. Altri cambiamenti significativi in questo contesto sono la diffusione verso nord di agenti patogeni o vettori di malattie originarie di regioni meridionali, così come lo spostamento del limite della vite verso nord in Europa.