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Guardare da terra.

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Anno di pubblicazione2006
Co-autoriPietro Celesia, Roberto Dini, Gianpaolo Ducly e Fabio Fracellio (a cura di)
EditoreRegione Valle d'Aosta - Assessorato al Territorio
Numero di pagine126
PrezzoLa pubblicazione è a distribuzione gratuita
RiferimentoAssessore al Territorio e Ambiente della Regione Valle d'Aosta
IT
Numero telefonico: +39-0165-272204
E-mail: [email protected]
Pagina(e)126
Sempre più vere appaiono oggi, nella società delle immagini, le rappresentazioni che abbiamo della realtà. Spesso distanti da essa, le rappresentazioni sembrano avere vita propria, si sovrappongono alla realtà alterando la percezione di ciò che vediamo. Hanno una forza irresistibile, sono vincoli cognitivi nella visione di ciò che ci circonda. Lo studio delle rappresentazioni mentali è complesso, occorre tenere conto di aspetti affettivi, culturali, sociali, simbolici, ma anche storici ed economici.
Se l'uso del territorio è cambiato nel tempo, più fissa è rimasta la sua immagine, la rappresentazione che conserviamo nelle nostre menti: l'ambiente alpino lo immaginiamo incontaminato, silenzioso e pittoresco, abitato da montanari zelanti e custodi di un ambiente immacolato.
Il rischio di prendere per vera questa immagine da cartolina - spesso di un paesaggio turistico in vendita - è quello di stare a guardare il territorio senza intervenire attivamente per guidare le trasformazioni che la vita contemporanea impone.
Il libro "Guardare da terra" ha questo obiettivo, sicuramente centrato: insegna ad osservare il territorio senza le lenti della retorica o della semplice nostalgia verso il passato. Le rappresentazioni passano in secondo piano per lasciare spazio ad una lucida visione della realtà contemporanea. Il libro è una fotografia - anzi un insieme di fotografie - del paesaggio valdostano attuale: c'è il filo rosso della continuità, ma sono evidenziati anche gli elementi che passo dopo passo hanno interrotto bruscamente quell'armonia che i sistemi insediativi tradizionali avevano.
Scritto a più mani da un gruppo di giovani e audaci ricercatori, il libro contiene inoltre diversi contributi che aggiungono considerazioni ad uno sguardo che confronta passato e presente: Umberto Janin Rivolin approfondisce la questione relativa alla produzione tecnica dell'immaginario territoriale, Antonio De Rossi tratta delle molte facce del paesaggio valdostano e dei suoi stereotipi, Marco Cuaz annoda l'identità collettiva al territorio. L'approccio metodologico, gli strumenti di analisi, le tecniche di ripresa, costituiscono il corpus centrale del libro, e l'osservazione del territorio valdostano è suddivisa in quattro sezioni: la piana di Aosta, il fondovalle, la media e l'alta montagna.