Pubblicazioni
Gletscherbericht 2001/2002
Anno di pubblicazione | 2003 |
---|---|
Autore(i) | Gernot Patzelt |
Numero di pagine | 8 |
Lingua | de |
Acquisto | http://www.alpenverein.at/content/downloads |
Riferimento | Alpenverein Innsbruck Meinhardstraße 7 - 11 6020 Innsbruck / AT Numero telefonico: +43 512 59547 Fax: +43 512 575528 E-mail: [email protected] Internet: http://www.alpenverein-ibk.at |
Pagina(e) | 8 |
Documentazioni | Articolo Periodico |
Nella scorsa stagione, delle 97 lingue glaciali studiate in Austria il 95% è in fase di arretramento. Per la prima volta da 10 anni neppure uno dei ghiacciai misurati ha fatto riscontrare un'espansione. Questo riporta il rapporto sui ghiacciai 2001/2002 presentato dal Club alpino austriaco.
Con -12,4 metri, la variazione di lunghezza media è sensibilmente aumentata rispetto all'anno scorso (-9,32 metri). Il record negativo del 2002 è detenuto dal ghiacciaio Umbal Kees (Massiccio del Venediger), che ha fatto registrare un arretramento di 70,3 metri. 41 ghiacciai sono arretrati di oltre 10 metri. Come motivo di questa evoluzione vengono citati la scarsità di precipitazioni primaverili, in particolare nel versante meridionale della catena principale, e le temperature eccezionalmente calde del luglio 2002. Lo sviluppo in sé non sarebbe ancora straordinario, ha riferito all'agenzia APA il glaciologo Gernot Patzelt, responsabile dello studio. Al cospetto delle crescenti interferenze dell'uomo sulle temperature della superficie terreste, non è tuttavia prevedibile alcuna inversione di tendenza.
Con -12,4 metri, la variazione di lunghezza media è sensibilmente aumentata rispetto all'anno scorso (-9,32 metri). Il record negativo del 2002 è detenuto dal ghiacciaio Umbal Kees (Massiccio del Venediger), che ha fatto registrare un arretramento di 70,3 metri. 41 ghiacciai sono arretrati di oltre 10 metri. Come motivo di questa evoluzione vengono citati la scarsità di precipitazioni primaverili, in particolare nel versante meridionale della catena principale, e le temperature eccezionalmente calde del luglio 2002. Lo sviluppo in sé non sarebbe ancora straordinario, ha riferito all'agenzia APA il glaciologo Gernot Patzelt, responsabile dello studio. Al cospetto delle crescenti interferenze dell'uomo sulle temperature della superficie terreste, non è tuttavia prevedibile alcuna inversione di tendenza.