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RHESI entra in una nuova fase

29/08/2018 / alpMedia
Il progetto transnazionale di protezione dalle piene RHESI «Rhein – Erholung und Sicherheit» (Reno – rigenerazione e sicurezza) passa alla fase successiva.
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Canale interno naturalizzato presso Ruggell/LI: un buon esempio per il previsto ampliamento di altri tratti del Reno alpino. © Heinz Heiss

Nel 2011 iniziò la progettazione, nell’autunno 2018 sarà presentata pubblicamente la versione finale di RHESI: la graduale rinaturalizzazione e l’ampliamento dei 26 km del tratto fluviale compreso tra Illspitz/A, Oberriet/CH e lo sfocio nel Lago di Costanza. L’intervento prevede il ripristino degli argini e in alcuni tratti l’ampliamento del fiume, in modo da aumentare la capacità di deflusso del Reno alpino e costituire una difesa da eventi alluvionali estremi. Gli argini, in parte in cattive condizioni, saranno ricostituiti nei tratti ove necessario e in alcuni tratti riposizionati verso l’esterno.

«Da un punto di vista ecologico ogni quattro o cinque chilometri lungo il fiume sono necessari interventi di ampliamento», afferma Monika Gstöhl, direttrice della Liechtensteinischen Gesellschaft für Umweltschutz, che sostiene la riqualificazione del Reno lungo la frontiera tra Svizzera e Liechtenstein. Anche Mario Broggi, ecologo e ingegnere forestale della «Werkstatt faire Zukunft» in Liechtenstein, è convinto che l’ampliamento del Reno garantirebbe sicurezza dalle piene e più spazio per la natura e le attività ricreative.

Fin dall’inizio della progettazione di RHESI sono stati costantemente coinvolti i proprietari terrieri, le associazioni e i consorzi idrici e tutti gli altri attori. «L’accettazione da parte della popolazione è a un buon livello e un progetto con un’impostazione ecologica sarebbe accolto con favore dalla maggioranza», dichiara Lukas Indermaur del WWF San Gallo basandosi su diversi sondaggi rappresentativi. Solo singoli rappresentanti dei comuni sarebbero ancora contrari, a causa di interessi particolari, ad un ampliamento del Reno nei tratti dove ciò è tecnicamente possibile.

Markus Wallner, governatore del Land Vorarlberg/A, in un’intervista a VOL.AT ha sottolineato che il progetto deve essere realizzato anche in caso di rifiuto di singoli comuni, poiché la difesa dalle inondazioni è di enorme importanza. Nell’autunno 2018 sarà presentata pubblicamente la versione finale del progetto. Dopo di che le autorità austriache e svizzere ne verificheranno la compatibilità ambientale. L’attuazione del progetto sarà disciplinata da un trattato internazionale tra i due Stati.

 

Fonti e ulteriori informazioni:

www.vol.at/vorarlberg-rhesi-wird-auch-ohne-ja-aus-koblach-im-herbst-eingereicht/5847941 (de), www.vn.at/lokal/vorarlberg/2017/05/05/fuer-rhesi-ist-zuversicht-am-wachsen.vn (de), www.rhesi.org (de), www.parlament.ch/de/ratsbetrieb/suche-curia-vista/geschaeft?AffairId=20143732 (de), www.espazium.ch/sture-kpfe-am-alpenrhein (de), http://www.rhesi.org/fileadmin/documents/12605_RHESI_Zeitung_Ausgabe10_WEB.pdf (de), www.rhy-faescht.org/ (de), www.youtube.com/watch?v=lCFpEsvrrOE (de)

archiviato sotto: alpMedia 6/2018, Fiumi alpini