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Porte aperte per nuove idee
Nel 1992 Roger Hart descrive, in una pubblicazione Unicef, la partecipazione come un processo comune di formulazione delle decisioni che riguardano sia la propria vita che quella della comunità. La partecipazione è un diritto fondamentale di ogni cittadino. La questione del grado adeguato di partecipazione è controversa. Secondo Hart i giovani devono essere coinvolti nei progetti di una certa importanza. Altrimenti come potranno svilupparsi e diventare cittadini responsabili e impegnati?
Rafforzare la credibilità
Come fa una rete di organizzazioni e persone diverse nelle Alpi - la cui bandiera reca il termine sostenibilità – a coinvolgere i giovani nelle loro attività e nelle decisioni che contano? Questa era la domanda fondamentale quando, nell'ottobre 2012 a Bolzano, è stata costituita la Consulta dei giovani della CIPRA, denominata anche CIPRA Youth Council (CYC). L'energia emanata dall'idea di un'organizzazione di giovani di tutto l'arco alpino ha stimolato le sei fondatrici a mettere in campo i loro desideri, suggerimenti e conoscenze. Allora non avrebbero mai immaginato che due anni e mezzo dopo, alla EXPO di Milano, avrebbero consegnato ai propri ministri dell'ambiente un ricordo autoprodotto con materiali riiclati (Fonte: Relazione annuale2015 della CIPRA Internazionale).
Per comprendere l'importanza della partecipazione giovanile e per valutarne il progresso, i membri della CYC hanno esaminato la scala della partecipazione giovanile secondo Roger Hart 1992, che analizza il grado di partecipazione e la distinzione fra partecipazione e partecipazione apparente. L'immagine della scala descrive bene come ai gradini inferiori – corrispondenti ad una partecipazione apparente – si fa un abuso “decorativo” della gioventù che viene coinvolta solo simbolicamente. Segue un prestadio di partecipazione: i giovani vengono informati, si ricorre al loro consiglio e vengono loro affidati dei compiti nell'ambito di progetti. Sui gradini superiori della scala partecipativa non è l'autonomia della gioventù ad essere in primo piano, ma la collaborazione adattata. Le idee espresse dai giovani sono condivise da adulti e tecnici e forniscono impulsi per portare avanti i processi di attuazione.
Come si configura la vera partecipazione?
Nella CIPRA, sia adulti che giovani hanno prima di tutto dovuto abituarsi alla partecipazione. In quanto «i giovani» noi veniamo coinvolti nella discussione, come ad esempio in «I-LivAlps», un progetto che promuove lo scambio fra decisori, esperti e giovani adulti. Noi dobbiamo gestire la responsabilità di essere considerati rappresentanti della nostra generazione nelle discussioni su temi attorno ai quali non disponiamo di conoscenze specifiche.
Che livello di partecipazione è utile e ragionevole per quali temi, gruppi, fasi? La CIPRA riesce sempre meglio a superare questa dicotomia ed utilizza la sfida come un'opportunità. In «I-LivAlps» gli esperti formulano i loro obiettivi di ottenere nuovi input, domande avvincenti e nuove energie. I giovani auspicano di acquisire nuove conoscenze specifiche e l'opportunità di impegnarsi. In tal modo i diversi partecipanti si completano a vicenda; vengono costruiti ponti fra conoscenze tecniche specifiche ed energia giovanile. L'esperienza è proficua per entrambi.
Uno sguardo all'interno della CYC mostra che i percorsi dei singoli giovani abitanti delle Alpi verso la Consulta dei giovani sono tanto diversi quanto le persone stesse. Parlando con membri attivi della CYC, o tramite progetti avvincenti che per la loro bruciante attualità attraggono la gioventù, questi giovani motivati trovano la loro via verso la CYC. In futuro la pagina web YAPP «Youth Alpine Participation Platform» offrirà una piattaforma per uno scambio del genere. La lista dei progetti per giovani a livello alpino su yapp-network.org viene continuamente ampliata da partner e promotori di progetti. Perlomeno questi sono i nostri auspici.
Il divertimento non può mancare
Per noi «giovani» gli obiettivi a breve e medio termine sono importanti perché un impegno a lungo termine spesso non è compatibile con scambi universitari, stage e posti di lavoro che cambiano. I brevi workshop finalizzati, che si svolgono nel bel paesaggio alpino, rappresentano per noi un cambiamento gradito rispetto alla quotidianità e non raramente sono affiancati da ricreazione e svago. In questo ambito nascono idee creative. Proposte di soluzioni e progetti avanzano spediti.
La CIPRA è impegnata a consentire la partecipazione ai giovani abitanti delle Alpi. Le porte sono aperte per nuove idee. Dà a noi giovani la possibilità di avanzare le nostre richieste rispetto a temi importanti, di impegnarci contro la partecipazione giovanile puramente decorativa e di assumerci delle responsabilità per noi stessi e lo spazio in cui viviamo. «La mia visione è che i giovani si incontrino nella natura e si godano l'attimo», afferma la consigliera Elisa Zadra. «L'esperienza positiva motiva i giovani a occuparsi di loro stessi e degli altri e di impegnarsi a favore del meraviglioso spazio di vita che sono le Alpi.»
Luzia Felder, Consulta dei giovani della CIPRA Internazionale