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20/04/2016 / alpMedia
…Holadaittijo! In passato richiamo d’alpeggio o per il bestiame, lo Jodel è ora di tendenza

Ancora 100 anni fa lo Jodel veniva appreso nella famiglia per farsi comprendere nelle regioni montane attraverso grandi distanze. Oggi è mutata la sua funzione. Con gli attuali stage di Jodel, cantanti qualificati hanno trovato una nicchia. La loro clientela è composta principalmente dal ceto medio urbano, non più da montanari o abitanti delle zone rurali. In collegamento ad esempio con lo yoga, il canto viene elevato al livello di disciplina spirituale. Aprire il corpo, liberare la voce – questi sono i principi terapeutici che vogliono fare dello Jodel uno stile di vita. Attraverso il recupero della tradizione e dell’identità regionale, si vuole proporre una forma di resistenza alla frenesia e al carattere effimero della globalizzazione. La conseguenza è che in tal modo lo stesso Jodel vive una forma di globalizzazione. I giovani oggi possono avvicinarsi allo Jodel in altri modi, ad esempio con la nuova app «Jodel»: gli studenti raccolgono chiacchiere e gossip nel campus, che poi vengono trasmesse in forma anonima ad altri studenti nel raggio di 10 km. Tutto all’insegna dello slogan: «Sentiti più libero e pazzo che mai!».

http://derstandard.at/2000033815648/Vom-Almschrei-zum-ausgebuchten-Jodelworkshop (de), http://www.spiegel.de/netzwelt/apps/jodel-smartphone-app-bringt-den-trash-talk-auf-den-campus-a-1029008.html (de)

archiviato sotto: alpMedia 04/2016