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Noi facciamo parte della diversità

18/09/2019 / alpMedia
Quando persone di lingue, culture e aspettative diverse si incontrano, la convivenza deve essere ridefinita. Secondo Maya Mathias, responsabile progetti per l’innovazione sociale alla CIPRA International, l’integrazione è un tema che riguarda la politica alpina, i comuni e tutta la popolazione.
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Responsabile di progetto presso la CIPRA International. (c) CIPRA International

Negli ultimi anni molte persone hanno cercato protezione dalla guerra e dalla violenza rifugiandosi nelle Alpi – una sfida per le autorità, i comuni, i residenti e le persone coinvolte. Nel frattempo l’attenzione dei media si è affievolita, in molti luoghi sono stati forniti i primi soccorsi e sono stati rilasciati permessi di soggiorno. Ma il compito dell’integrazione inizia solo ora. Come si possono superare i pregiudizi da entrambe le parti? Chi finanzia i corsi di lingua e di formazione? Come acceder al mercato del lavoro? L’intera società è chiamata a dare un contributo – dai comuni alle regioni agli Stati federali, dai servizi sociali all’istruzione e allo sviluppo economico, fino a ogni singolo individuo.

La migrazione e la diversità sono temi trasversali, che coinvolgono diverse politiche settoriali. Nella politica alpina finora la questione ha ricevuto scarsa attenzione, ma è al centro di un acceso dibattito a livello nazionale. Nel 2006 la Convenzione delle Alpi ha approvato una dichiarazione su “Popolazione e cultura” con l’obiettivo di salvaguardare e promuovere la diversità culturale nelle Alpi. È giunto il momento di attuare tali obiettivi e misure e di integrare gli aspetti sociali anche in altre politiche di settore. In ultima analisi, lo sviluppo sostenibile deve essere sostenuto dalla società. I flussi migratori e la diversità devono essere presi in considerazione anche nella cooperazione delle regioni alpine nell’ambito della Strategia europea per le Alpi, dal momento che hanno un impatto sul tessuto sociale, sul mercato del lavoro e sul quadro politico.

In che modo i nuovi arrivati possono ottenere le informazioni di cui hanno bisogno per vivere nel loro nuovo ambiente? Dove possono trovare alloggi, scuole e posti di lavoro? Dove e come le persone possono incontrarsi e conoscersi? Le città e i comuni sono i luoghi dove l’integrazione si realizza – oppure no. Numerose città e comuni alpini stanno compiendo progressi sull’integrazione: con campagne informative, spazi ed eventi per favorire incontri o attraverso misure di formazione. Questo lavoro è importante, perché una società diversificata e aperta non è una condizione data una volta per tutte, ma un processo permanente.

Allo stesso modo, a ciascuna e ciascuno viene chiesto di dare il proprio contributo alla comunità locale. L’integrazione è un processo di negoziazione sociale che tutti possiamo influenzare. La società sta cambiando, che ci piaccia o meno. Noi ne facciamo parte. La questione è come affrontare il cambiamento.

www.cipra.org/it/pubblicazioni/alpinscena-ndeg-105-vieni-andiamo-resta-arriviamo