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La scala umana
Nel concorso di architettura alpina "Constructive Alps - Premio internazionale per le ristrutturazioni e costruzioni sostenibili nelle Alpi" i ruoli che la CIPRA svolge sono due. Con una condotta virtuosa ha assunto il ruolo, che io conosco bene, di chi tira le fila: cinque anni fa il team di Schaan si è mosso perché il Principato del Liechtenstein cofinanziasse il concorso - come contributo agli accordi di politica del clima nell'ambito della Convenzione delle Alpi - e lo presentasse a livello di contenuto. Il 2011 è stato un successo. Per il 2013 la CIPRA è riuscita a far sì che la Svizzera si impegnasse nel concorso e lo facesse proprio. L'ufficio federale dello sviluppo territoriale ha brillato nel ruolo di realizzatore, il team della CIPRA ha tenuto salde le redini e ha gestito più del doppio di progetti rispetto al passato.
Virtuosa è anche nell'esercitare un ruolo a me nuovo - quello di chi pone la pietra miliare nella cultura del costruire: la CIPRA non solo ha profuso il massimo impegno per far sì che il complicato processo che coinvolge tutti i Paesi e le lingue dell'arco alpino avesse successo, ma ha anche orchestrato il dibattito sui contenuti. Il termine di "sufficienza" messo sul tavolo dalla CIPRA è un termine nuovo nel dibattito fra progettisti e architetti. Ma un buon lavoro di giuria deve sempre essere un dibattito franco, lungo un confine prestabilito dal programma. Ogni giurato e ogni giurata ha le sue preferenze, l'uno nella funzione di costruttore, l'altro da esteta, mentre il terzo è affezionato all'indice energetico. E alla fine una meravigliosa combinazione di ambizioni saluta il progetto vincitore.
Rispetto alla prima edizione del concorso, nell'edizione 2013 "sufficienza" echeggiava più limpida e forte. Chiedendo "Che cosa ci vuole veramente per vivere bene?" qualche contributo è stato giudicato con severità. La CIPRA aveva già messo in programma questa domanda e il suo ex direttore, Andreas Götz, membro della giuria nella seconda edizione, l'ha sostenuta con caparbietà e con successo. Questo è importante, giacché "sufficienza" è bello perché si estende oltre la fattibilità tecnica ed estetica, oltre la ratio, e accorda all'urbanistica e all'architettura la scala umana.
Köbi Gantenbein
Redattore capo della rivista "Hochparterre" e membro della giuria di "Constructive Alps"
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Costruire con il cuore e con la mente
Con "Constructive Alps", nel 2013 la Svizzera e il Liechtenstein hanno conferito per la seconda volta un Premio internazionale per le ristrutturazioni e costruzioni sostenibili nelle Alpi. Il concorso è un contributo all'attuazione del piano d'azione per il clima della Convenzione delle Alpi. La CIPRA è stata incaricata dell'esecuzione pratica. I 30 progetti di risanamento e di nuove costruzioni più belli e più efficaci per la salvaguardia del clima possono essere osservati in un'esposizione itinerante che attraversa le Alpi, accompagnati da un numero tematico della rivista svizzera di architettura "Hochparterre".
www.cipra.org/it/costruzione-sostenibile
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Fonte: Relazione annuale 2013, CIPRA International, http://www.cipra.org/relazione-annuale