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"Alpstar funziona come un ascensore"

30/04/2014
I partner del progetto Alpstar hanno una visione: puntare sulla neutralità climatica delle Alpi. Nella regione pilota della Valle del Reno alpino si sta cercando di motivare i pendolari a passare a mezzi di trasporto sostenibili. La Hilti AG di Schaan/LI partecipa nella veste di azienda modello. L'incaricato della mobilità, Daniel Oehry, parla della collaborazione con la CIPRA e gli altri partner.
Image caption:
Daniel Oehry, (c) CIPRA International

Hilti ha una flotta di vetture aziendali di qualche migliaio di veicoli in tutto il mondo. Gli sforzi della campagna di mobilità Alpstar non sono in contrasto con questo?
In Hilti c'è un approccio globale nei confronti della mobilità. In questo ambito noi stiamo riflettendo su come gestirla nello stabilimento del Liechtenstein. Il concetto del progetto Alpstar è stato molto interessante e comprende una domanda per cui non avevamo ancora individuato una risposta. Soprattutto abbiamo avuto accesso al know how degli esperti nel settore della gestione della mobilità e abbiamo potuto beneficiare di una gestione esterna del progetto.

La stazione degli autobus e del treno è proprio davanti allo stabilimento, la maggior parte dei dipendenti abita nelle vicinanze. Di che cosa c'è bisogno per produrre un'inversione di tendenza?
Dal punto di vista del pendolare quel che conta è: quante volte devo cambiare? Quanto sono veloci e puntuali le coincidenze? Se questi presupposti sono soddisfatti, anche la disponibilità a cambiare è grande. Ma la maggior parte degli interpellati valuta in eccesso i tempi di percorrenza con i mezzi pubblici, e in difetto quelli in auto. Nella maggior parte dei casi, una svolta può essere raggiunta solo se qualcuno ci prova, se c'è una discussione oppure se si vede che il vicino usa ogni giorno l'autobus per andare a lavorare. Anche noi non dobbiamo fare appello alla coscienza dei nostri collaboratori per il loro bilancio di CO2, ma renderli coscienti del proprio comportamento, perché possano porre a se stessi le domande giuste. Questa presa di coscienza è stata il nucleo della campagna Alpstar e in questo senso è stato l'approccio giusto per noi. Oggi in Hilti il tema della mobilità ha una valenza completamente diversa rispetto a due anni fa.

Con la CIPRA ha partecipato un partner che - come la Hilti - si muove a livello internazionale, ma in quanto ONG rappresenta valori completamente diversi. E' stato necessario preventivamente spazzare via delle riserve?
Io non ho notato nessun tipo di riserva, in nessuno. Per avere idee originali, per percorrere nuove strade e per fare un passo in avanti c'è bisogno di partner che abbiamo una prospettiva diversa. Per me la collaborazione con la CIPRA è molto feconda perché le conoscenze specialistiche e i diversi approcci sono un vero arricchimento. Abbiamo a disposizione knowhow e tempo per portare avanti questo progetto insieme a tutti i partner. Senza la guida della CIPRA, l'iniziativa non potrebbe avere questo successo.

Vi siete spesi molto per questa campagna, avete organizzato settimane della mobilità, avete pubblicizzato l'iniziativa internamente, dal capannone di produzione fino ai piani superiori del management. Ne è valsa la pena finora?
Certamente. Ho visto come la percezione della gestione della mobilità è cambiata. Oggi ci sono nuove competenze, il tema ha una piattaforma e viene comunicato costantemente tramite diversi canali. Quando abbiamo reso noti i dati (il numero di posti auto, la quantità di macchine parcheggiate ogni giorno sul piazzale dell'azienda, il numero relativamente scarso di utenti dei mezzi pubblici), se ne è discusso molto fra i dipendenti.

Il progetto si conclude nell'estate 2014. Lei come pensa di continuare a veicolare le esperienze e i successi?
L'esperienza con Alpstar ha permesso di prendere coscienza del fatto che dobbiamo spingere la sensibilizzazione ad alto livello. Anche in precedenza vi è stata una gestione della mobilità, ma oggi abbiamo un concept nuovo e ben congegnato. Alpstar ha funzionato come un ascensore e da noi ha innalzato il tema ad un livello di consapevolezza superiore.

Di Barbara Wülser (intervista) e Caroline Begle (foto)
CIPRA Internazionale

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Daniel Oehry è l'incaricato della mobilità della Hilti AG. L'azienda, specializzata nel settore dei prodotti, sistemi e servizi tecnologici per l'industria delle costruzioni, ha 21.000 dipendenti in tutto il mondo. Due terzi dei circa 1.600 dipendenti nella sede principale di Schaan/LI sono pendolari che vengono dai Paesi confinanti. La Hilti ha partecipato nell'ambito della regione pilota Alpstar della Valle del Reno alpino come azienda modello.

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Fonte: Relazione annuale 2013, CIPRA International, http://www.cipra.org/relazione-annuale