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Alpi – sempre più verdi e più calde

21/06/2022 / Maya Mathias, CIPRA Internazionale
Con una coerente protezione del clima a livello globale, l’aumento delle temperature nelle Alpi potrebbe stabilizzarsi entro il 2100. Da questo dipende anche la conservazione della flora alpina. Lo dimostrano due recenti ricerche sul clima e sulla vegetazione nelle Alpi.
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Sempre più in alto: grazie all’aumento delle temperature sempre più piante conquistano aree d’alta quota nelle Alpi. (c) pixabay

Se riuscissimo a rispettare quanto stabilito nell’accordo di Parigi sulla protezione del clima, il riscaldamento delle Alpi potrebbe stabilizzarsi sugli 1,5 gradi. A questa conclusione sono giunti i ricercatori di MeteoSvizzera, ZAMG e Meteo-France. In una ricerca congiunta, hanno calcolato l’evoluzione del clima nelle Alpi fino al 2100 analizzando la variazione delle temperature, le precipitazioni e la copertura nevosa in base a tre scenari: una decisa protezione del clima secondo l’obiettivo di Parigi, un moderato contenimento o la prosecuzione dell’uso di energie fossili senza limitazioni.

Inverni con meno neve, estati calde e secche, precipitazioni più intense: è inevitabile che le temperature nelle Alpi aumentino, in tutte le regioni e le altitudini, nella migliore delle ipotesi di 1,5 gradi, nella peggiore fino a 7 gradi. Al di sopra dei 1000 metri il riscaldamento è più accentuato rispetto alle quote inferiori, soprattutto d’estate sarà più caldo e secco. Gli inverni diventano più caldi e piovosi, la neve si scioglie più velocemente, soprattutto sotto i 1500 metri. Si delinea una tendenza generale verso precipitazioni più intense, con un aumento dell’intensità tra il 5 e il 20% in base allo scenario. La protezione del clima globale è determinante per l’entità del riscaldamento climatico nelle Alpi e per la possibilità di stabilizzarlo o meno, questa la conclusione dello studio.

Più piante, meno specie

La copertura vegetale nelle Alpi al di sopra del limite degli alberi è aumentata del 77% rispetto al 1984. Sono queste le conclusioni dei ricercatori delle Università di Basilea e Ginevra, che hanno analizzato la vegetazione alpina ricorrendo a dati satellitari. La loro ricerca mostra che le piante crescono generalmente più fitte e più alte e conquistano nuove regioni nelle Alpi. Il motivo consiste nel prolungamento del periodo vegetativo, e quindi di crescita, dovuto alle temperature più calde e alla variazione delle precipitazioni. Ma la straordinaria ricchezza della flora alpina è in pericolo: le piante alpine, altamente specializzate, si sono adattate alle condizioni estreme delle montagne, ma non sono molto competitive. Con l’innalzamento delle temperature, perdono i loro vantaggi e vengono soppiantate da altre piante.

 

Fonti e ulteriori informazioni:

www.zamg.ac.at/cms/de/klima/news/neue-studie-zur-entwicklung-des-klimas-in-den-alpen (de), www.meteoschweiz.admin.ch/home/aktuell/meteoschweiz-blog.subpage.html/de/data/blogs/2022/5/die-alpen-_-ein-hotspot-im-klimawandel.html (de), link.springer.com/article/10.1007/s00382-022-06303-3 (en),
www.derstandard.de/story/2000136060461/unvermeidlicher-klimawandel-0-5-bis-1-5-grad-celsius-alpenraum (de),
www.unibas.ch/de/Aktuell/News/Uni-Research/Die-Folgen-des-Klimawandels-in-den-Alpen-sind-vom-Weltall-aus-sichtbar.html (de), news.unil.ch/display/1653309122832 (fr)