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«I viaggi studio tipo climalp sono fra i miei incarichi preferiti»

08/04/2013 / CIPRA Internationale Alpenschutzkommission
La CIPRA si muove fra le quattro lingue alpine e l’inglese. Per questo continuo lavoro di traduzione, la CIPRA ricorre a numerosi traduttori, interpreti e simultaneisti. Reinhold Ferrari è uno di loro.
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Entusiasta dei temi della CIPRA: l’interprete Reinhold Ferrari si considera un ponte fra relatori e pubblico. © Caroline Begle/CIPRA International
La sostenibilità è sempre stata e continua ad essere uno dei temi caldi per la CIPRA – e anche per me stesso. Ricordo come fosse oggi, quando negli anni ’80 questo termine attraversò per la prime volta le Alpi e venne importato in Italia. Nachhaltigkeit era il termine tedesco; e pare che in inglese si parlasse di durability. I dizionari italiani proponevano «durata» o «durevolezza», «persistenza» e qualcuno ipotizzava di usare il termine «sostenibilità», derivato dall’inglese sustainability.
Ecco un bell’esempio di «vita da traduttore»: solo con un metatesto che gli dia informazioni su autore, destinatari dello scritto, contesto culturale, il traduttore è in grado di fare il suo mestiere trovando una soluzione. Piu’ in generale, fare traduzioni significa mettersi in relazione con l’oggetto-testo da una posizione statica e con un campo visivo delimitato. Tu traduttore, essenzialmente solo, seduto nella tua torre d’avorio. Autore, destinatari e committenti sono lontani.
Ancor più in generale credo che la principale preoccupazione del traduttore debba essere quella di evitare le trappole descritte da Paul Watzlawick in «La realtà della realtà – Comunicazione – Disinformazione – Confusione», nel capitolo «traduttore-traditore». Watzlawick ci dice che «qualunque confusione tra burro (asino in spagnolo) e asino è di poca importanza, mentre la differenza fra 109 e 1012 può significare un disastro se si nasconde, diciamo, in un libro di fisica nucleare». Ecco quindi i rischi del mestiere.
Sia il traduttore che l’interprete studiano in continuazione e si preparano. Un giorno fai l’interprete dal tedesco in una conferenza stampa, il giorno dopo traduci dall’inglese una riunione di sindacalisti, il giorno dopo ancora traduci a un pubblico italiano un simposio sulle Alpi rinnovabili, come la SettimanaAlpina 2012 a Poschiavo. Per fare un buon lavoro in un convegno di un giorno, mediamente ne occorre uno di studio intenso, e un cervello lucido e curioso. E’ proprio questo che rende il mio mestiere molto faticoso, ma originale e affascinante.
Lavoro con la CIPRA da più di dieci anni. Condividerne gli obiettivi e sposarne la causa facilita il lavoro e lo rende più gratificante. E qui penso in particolare alla rivista AlpinScena, che spesso anticipa argomenti e temi di rilevanza non solo alpina e ti fa crescere sia professionalmente, come traduttore, che come cittadino consapevole e vigile e ti sprona a vivere la sostenibilità.
A me piace di più fare l’interprete che il traduttore. Preferisco la traduzione simultanea, dove sei seduto in una cabina, ma sempre a contatto visivo con gli eventi; dove percepisci il suono amplificato e trasmesso nelle tue cuffie, ma anche il linguaggio corporeo, la modulazione della voce, le espressioni degli occhi e la somma di questi messaggi vocali e gestuali va resa in un’altra lingua.
E poi un’altra forma di interpretazione: viaggi studio come nell’ambito del progetto climalp della CIPRA. Decisamente i miei favoriti. Perché sono il «ponte» fra relatore e ascoltatori. E soprattutto il tema mi appassiona, tanto che, anche grazie alla CIPRA, l’ho approfondito personalmente, l’ho sposato e infine mi sono messo a costruire e a co-progettare la mia casa passiva.
Quando in un viaggio studio mi capita di tradurre relatori che illustrano i vantaggi di una casa passiva in bioedilizia, il fatto di esserne convinto io stesso, di aver «contagiato» chi vive con me, fa sì che la mia traduzione sia carica di convinzione e entusiasmo, un vero valore aggiunto per tutti: la CIPRA, i «consumatori» della mia traduzione e me stesso.

Reinhold Ferrari
Alps LaRete

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Lingue capaci di costruire ponti
Da più di dieci anni Reinhold Ferrari lavora per la CIPRA con altre due dozzine di traduttrici e traduttori. Fra l’altro traduce la presente relazione annuale e la rivista tematica Alpinscena. Il riconoscimento Premio Gambrinus «Giuseppe Mazzotti», ottenuto dall’edizione italiana del 3° Rapporto sullo stato delle Alpi, è anche merito suo.
Con il suo lavoro di traduzioni, la CIPRA getta un ponte attraverso tutte le Alpi. Le sue pubblicazioni escono in tedesco, francese, italiano e sloveno, alcune anche in inglese. Il centro nevralgico di tutte le informazioni è il sito web, con le 80.000 e più pagine; la newsletter alpMedia esce con frequenza mensile. Con Facebook e Twitter, la CIPRA raggiunge la community più ristretta, fra cui i collaboratori della CIPRA nei diversi Paesi, le organizzazioni membro e tutti quelli che ne condividono le opinioni.
Nel 2012 la CIPRA ha pubblicato le riviste tematiche Alpinscena «Sia fatta la nostra volontà» (sui temi della governance e della partecipazione) e «Yes, youth can» (sulla partecipazione dei giovani). Il compact «Gestione forestale nel cambiamento climatico» è la decima relazione di una serie che valuta con senso critico gli interventi a favore del clima.

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Fonte: Relazione annuale 2012 CIPRA Internazionale
www.cipra.org/it/CIPRA/cipra-internazionale