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Alpi intasate dal traffico dei turisti del "pieno"
15/10/2012
Oltre al traffico di transito, turistico e di pendolari nelle Alpi prende sempre più piede un tipo di traffico legato al diverso prezzo dei carburanti da paese a paese: il turismo del pieno, che con l'impennata dei prezzi dei carburanti rischia di degenerare.
Se una variazione minima tra i prezzi del carburante tra due paesi confinanti può indurre il turista che si trova oltre confine ad approfittarne per fare il pieno, quando la differenza è marcata si può essere indotti a varcare i confini, percorrendo anche distanze non trascurabili e generando ulteriore traffico, appositamente per fare il pieno di benzina. Se la differenza di prezzo tra Italia (1,8-1,9 €/l e Francia 1,6-1,8 €/l può spingere gli italiani che risiedono nei pressi del confine ad espatriare per il pieno, quella tra Italia e Svizzera (dove la benzina va da 1,5 a1,6 €/l) rende economicamente vantaggioso anche un viaggio un po' più lungo. Per non parlare di Livigno, località italiana ai confini con la Svizzera, extradoganale in base ad una legge del 1910, dove il prezzo della benzina oscilla intorno ai 1,2 €/l che attira code di automobilisti che per raggiungerla dalla Valtellina attraversano la Valposchiavo percorrendo decine e decine di chilometri. Oltre ai turisti del pieno, a Livigno è stato anche scoperto un autentico contrabbando di carburante ad opera di camion dotati di doppio o triplo serbatoio.