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Convenzione delle alpi: Ragione e sentimento

29/03/2011 / Bernd Hauser
La tutela del clima nelle costruzioni e nei risanamenti è una prevenzione che conviene anche dal punto di vista economico, ma non solo: il premio«constructive» mostra come un’edilizia sostenibile possa diventare esteticamente piacevole. La CIPRA ha contribuito a lanciare il premio e divulgare così soluzioni esemplari. Le imitazioni sono ben accette!
(da sinistra) Felix Näscher (Liechtenstein), il Direttore della CIPRA Andreas Götz, l’architetto Johannes Kaufmann
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(da sinistra) Felix Näscher (Liechtenstein), il Direttore della CIPRA Andreas Götz, l’architetto Johannes Kaufmann © Zeitenspiegel Reportagen / Heinz Heiss
A volte, quando si appresta a progettare un edificio comunale, i sindaci gli chiedono che tipo di legno pensa di utilizzare. Johannes Kaufmann risponde allora con una domanda: «Che alberi ci sono nel vostro bosco?»
Nonostante la modernità dei suoi edifici, si potrebbe definirlo un conservatore, l’architetto austriaco Johannes Kaufmann. « Sono convinto che la domanda fondamentale sia: come hanno fatto i nostri antenati?», racconta Kaufmann, «questi andavano direttamente nel bosco a vedere che legno ci fosse e come convenisse tagliare i tronchi per abbattere meno alberi possibile.»
Oggi invece molti committenti fanno «segare una sezione qualsiasi del tronco». I molti resti di legno vengono poi «trasportati per centinaia di chilometri, per farne delle cassette». Uno spreco al quale Kaufmann si oppone. Il 43enne, proveniente da una vecchia famiglia di carpentieri del Bregenzerwald/A, un’università non l’hai mai frequentata. Dopo l’apprendistato come carpentiere, ha lavorato presso noti studi di architettura come disegnatore, ha passato poi l’esame da mastro carpentiere e capomastro edile e si è messo in proprio. Oggi Johannes Kaufmann è un importante esponente dell’innovativo movimento del Vorarlberg a favore delle costruzioni in legno. E ora insignito di un premio prestigioso. La giuria del concorso «constructive», il «Premio del Liechtenstein per costruzioni e ristrutturazioni sostenibili nelle Alpi» che la CIPRA ha contribuito a lanciare, ha infatti selezionato uno dei suoi progetti. L’architetto e il comune di Raggal nel Vorarlberg ricevono quindi il primo premio di 25.000 euro per la progettazione e la realizzazione dell’edificio comunale. Per i giurati è stato determinante come la costruzione in legno coniugasse una bellezza semplice, quasi puristica, con un’elevata efficienza energetica.
Oggi questa struttura cubica arricchisce il paesaggio montano del Vorarlberg, rimasto pressoché intatto da secoli. Intorno, sulle ripide pendici della Grosser Walsertal, sono disseminate cascine e casolari sparsi. Quando, circa 700 anni fa, gli antenati degli odierni abitanti fuggirono alla fame e alla miseria del Vallese in Svizzera arrivando in Vorarlberg, i campi più fertili giù a valle erano già occupati e i coloni dovettero spingersi in alto e dissodare la foresta, dove la terra povera e i pendii scoscesi promettevano un’esistenza modesta. Le pareti delle vecchie cascine sono sostenute da travi imponenti e gli ampi tetti spioventi possono sopportare il pesante carico della neve. Spesso rivestimenti di legno proteggono le facciate dalle intemperie: ogni casolare è quasi un fortino di difesa contro il tempo. Tanto più stupefacente è quindi il nuovo edificio comunale. Non c’è un alto frontone a tener testa alla furia degli elementi. Al contrario, il cubo di legno si inserisce timidamente nel pendio, come se non volesse suscitare alcun scalpore attorno a sé.
Eppure la cosa non ha turbato la giuria internazionale composta da famosi architetti e critici, anzi. Il premio «constructive» intende per sostenibilità anche il rispetto che l’edificio comunale esprime nei confronti del paesaggio e della cultura locale. Più in alto, attorno al vecchio tiglio del paese, la parrocchia, la chiesa e la scuola elementare di Raggal. Dalla piazza, da sempre punto d’incontro dei contadini, si ammira la valle. Dall’altra parte, verso il Walserkamm, la catena montuosa che domina la valle, si raggiungono la foresta sopra le case sparse e le profonde gole che si aprono tra i pendii. Quando Johannes Kaufmann si è trovato per la prima volta in piedi sotto il tiglio, una cosa gli è stata subito chiara: «Questa splendida vista non si può disturbare». Contrariamente alle indicazioni del Comune che voleva un tradizionale tetto spiovente a due falde, Kaufmann ha presentato il suo moderno bozzetto con un tetto a una falda leggermente inclinato, vincendo l’appalto.
«Sulle prime, tutti propendevano per i progetti tradizionali», Werner Asam, responsabile dell’ufficio comunale, ricorda le discussioni intorno ai progetti presentati per la gara. I consiglieri comunali passavano da un modello all’altro. Nel suo progetto, Kaufmann ha raggruppato la maggior parte dei locali su un piano. Subito a sinistra, accanto all’ingresso, l’ufficio turistico, a destra l’ufficio municipale, divisi solo da un vetro: trasparenza quale elemento essenziale nello spazio e nell’amministrazione. Dietro gli uffici c’è la «Walserstüble», un luogo d’incontro per gruppi e associazioni. Al secondo piano si trova soltanto la sala riunioni del Consiglio comunale, vista inclusa. Nei progetti concorrenti, i locali erano distribuiti su tre e quattro piani. «Pur essendo dei profani per quanto riguarda l’architettura», dice Werner Asam, «la particolare qualità di questo progetto così moderno ci è apparsa evidente».
Si è aggiunto poi un altro fattore, a cui nessun politico locale si sottrae: l’incentivo all’economia regionale. Gli abeti li ha forniti il bosco comunale; del taglio e della lavorazione si sono occupati i taglialegna, le segherie, le falegnamerie e i carpentieri locali. I trucioli, provenienti anch’essi dai boschi locali, scaldano non solo gli uffici, ma, grazie al teleriscaldamento, anche la parrocchia, la chiesa, la scuola e alcune case private. Infine, una coibentazione ispirata alla tecnologia della casa passiva garantisce un bilancio energetico positivo.
In una giornata di novembre 2010, Johaness Kaufmann accompagna due visitatori attraverso i locali che meglio esprimono le sue idee architettoniche ed ecologiche: Andreas Götz, Direttore della CIPRA Internazionale, con la sua organizzazione da lungo tempo impegnato a favore di costruzioni e risanamenti più sostenibili nelle Alpi, e Felix Näscher, responsabile dell’Ufficio per la Foresta, la Natura e il Paesaggio del Liechtenstein, che insieme alla CIPRA desidera dare impulso a progetti edili innovativi. Camminando lungo i corridoi, i due ricordano come tutto sia iniziato con una grande delusione. Nel marzo 2009, i Ministri dell’Ambiente degli Stati alpini hanno presentato il loro «Piano d’azione sul cambiamento climatico nelle Alpi» tanto richiesto dalla CIPRA, rivelatosi poi un amaro contraccolpo. «Questo documento non affronta in alcun modo le sfide poste dai cambiamenti climatici», afferma Andreas Götz. La CIPRA aveva proposto ai Ministri un progetto molto più ambizioso, con obiettivi e provvedimenti concreti, per attenuare i cambiamenti climatici e affrontarne le conseguenze. Le Alpi dovevano diventare una «regione modello per la difesa del clima», vietando i riscaldamenti a gasolio negli edifici di nuova costruzione e introducendo lo standard della casa passiva su tutto il territorio, tutte proposte assenti nel piano d’azione definitivo. «È un documento insignificante, con un paio di misure casuali», continua il Direttore della CIPRA. «Si tratta in molte parti di un testo astratto, non specifico per le Alpi», concorda Felix Näscher.
Le critiche della CIPRA al piano dei Ministri hanno indotto Näscher a dare vita a un progetto, ideando così insieme alla ONG il premio «constructive». L’Ufficio del Liechtenstein ha messo a disposizione il premio e la CIPRA, con le sue conoscenze e la sua rete, ha contribuito a organizzare e divulgare il concorso. Da tutto lo spazio alpino sono giunte circa 200 candidature.
«Pochi committenti sanno esattamente che tipo di casa vogliono», spiega Felix Näscher, «in sostanza, è l’architetto a decidere quale sarà il risultato». Il concorso intendeva quindi dimostrare sia ai committenti che ai progettisti che «forma architettonica affascinante ed efficienza energetica vanno d’accordo». Ma anche nella fase stessa di costruzione si può risparmiare energia, sottolinea Andreas Götz. «Fa una gran bella differenza se impiego tanta energia, per produrre e far trasportare calcestruzzo e acciaio oppure se ricorro a materie prime naturali disponibili in loco», dice, indicando il panorama delle montagne ricoperte di foreste, tanto più che il legno, se proviene da un uso sostenibile delle foreste in uno spazio ridotto, «rispecchia anche la nostra identità», aggiunge Felix Näscher, allundendo ai vecchi villaggi Walser. «Avevamo perso di vista questo aspetto», il legno è stato per molto tempo simbolo di arretratezza, «ma ora stiamo qui e osserviamo come si possa interpretare in maniera moderna una costruzione in legno!»
Le prescrizioni ecologiche erano ambiziose, ma qui una vera e propria casa passiva non poteva sorgere. Durante i mesi invernali infatti non arrivano raggi solari. «Io non sono dogmatico», afferma Johannes Kaufmann ed elenca i suoi standard: tripli vetri, materiali ecologici, un involucro esterno ermetico. «Per me la cosa più importante è costruire edifici intelligenti, in cui la gente si senta a proprio agio». Nell’edificio comunale questo risultato si tocca con mano, ad esempio sui rivestimenti quasi bianchi delle pareti. I pannelli di abete bianco sono stati realizzati senza l’uso di preservanti e semplicemente spazzolati. Gli uffici sono inondati di luce, i materiali impiegati sono sani ed emanano un buon odore. Al termine della visita, Andreas Götz dichiara: «Questa casa ci conferma come tutela del clima e soluzioni sostenibili non comportino alcuna rinuncia, bensì passione e sentimento».

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Ristrutturazione in legno in perfetta sintonia: Il secondo classificato al «Premio del Liechtenstein per costruzioni e ristrutturazioni sostenibili nelle Alpi» è un edificio in legno dell‘età di 170 anni situato nel Vorarlberg austriaco: il Gasthof «Krone» di Hittisau che dimostra in maniera esemplare come si possa ristrutturare dal punto di vista energetico una vecchia costruzione, valorizzandone il carattere. 29 aziende del Bregenzerwald vi hanno contribuito con la loro abilità artigianale; il legno proviene dai dintorni e il riscaldamento dalla vicina centrale a biomassa. Ulteriori informazioni: www.krone-hittisau.at (de/en)
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Impegno per la sostenibilità: La Convenzione delle Alpi è un trattato internazionale, con cui gli otto Stati alpini, Austria, Francia, Germania, Italia, Liechtenstein, Principato di Monaco, Slovenia e Svizzera, oltre all’UE, si impegnano per uno sviluppo sostenibile. Il trattato è nato su pressione della CIPRA che si adopera anche per un piano d’azione per il clima, sul quale si basa il «Premio del Liechtenstein per costruzioni e ristrutturazioni sostenibili nelle Alpi», finanziato dal Liechtenstein e organizzato dalla CIPRA e dall’Università del Liechtenstein.
Ulteriori informazioni: www.cipra.org/it/convenzione-delle-alpi, www.constructive.li
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Fonte: Relazione annuale 2010 CIPRA Internazionale
www.cipra.org/it/CIPRA/cipra-internazionale
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