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Un ambiente intatto è fonte di ispirazione

06/04/2009 / Marcel Hunziker
I paesaggi sono giudicati più attraenti se la loro funzione ecologica è intatta e nota. Un nuovo progetto si occupa di chiarire se ciò sia valido anche per le reti ecologiche e se se ne possa trarre un vantaggio in termini di godimento del paesaggio, ricreazione ed economia regionale.
Gli ecosistemi naturali forniscono all'uomo molteplici vantaggi. I cosiddetti "servizi ecosistemici" possono comprendere prodotti come l'acqua potabile e l'alimentazione, processi come l'impollinazione e lo smaltimento dei rifiuti, ma anche prestazioni culturali immateriali, come l'arricchimento spirituale, la riflessione e il riposo. Un ecosistema ben funzionante assicura generalmente prodotti e processi migliori di uno che funziona male.
Un nuovo studio, svolto dall'Istituto federale di ricerca per la foresta, la neve e il paesaggio (SLF) di Birmensdorf/CH, dimostra che in un ecosistema intatto anche i servizi per l'ecosistema culturale sono migliori. Nell'ambito dello studio, denominato BiodiverCity, i ricercatori si sono chiesti perché gli uomini cercano luoghi naturali e svolgono attività ricreative e che tipo di paesaggio prediligono. Dai risultati emerge chiaramente che il soggiorno nella natura soddisfa tre esigenze fondamentali: il piacere, il riposo e l'ispirazione. Le persone però non si accontentano di soddisfare solo una di queste e si recano quindi in molti luoghi naturali diversi, che devono perciò essere resi accessibili.

Il valore ecologico è seducente - se lo si sa riconoscere
In che modo però l'esperienza di una rete ecologica ben funzionante ci assicura un vantaggio immateriale diretto? In generale, per noi uomini la messa in rete ecologica è invisibile, astratta e non concretamente sperimentabile. Essa influisce sul godimento del paesaggio grazie alla varietà strutturale che ne deriva, la quale reca all'uomo un giovamento immateriale che proprio nel territorio alpino si rivela economicamente rilevante, in quanto nel turismo alpino un paesaggio culturale spesso ancora caratterizzato dalle tradizionali superfici spezzettate viene percepito e commercializzato come particolarmente attraente.
Diversità strutturale non significa però necessariamente messa in rete ecologica. La chiave sta nel riconoscere il valore ecologico (nascosto). Un paesaggio viene giudicato attraente, se si sa che si tratta di un ecosistema positivo. Di conseguenza è prevedibile che la messa in rete ecologica abbia un'utilità culturale immateriale per l'uomo, solo se ne è a conoscenza. Se dalla rete ecologica si desidera trarre anche un vantaggio per il godimento del paesaggio, la ricreazione e il turismo, non bastano quindi le misure di messa in rete, ma occorre anche un lavoro di pubbliche relazioni.

Verificare la teoria nella prassi
Il grande progetto Enhance, recentemente lanciato da SLF, Istituto federale per l'approvvigionamento, la depurazione e la protezione delle acque (EAWAG-IFADPA) e dal Politecnico federale di Zurigo (ETH), dimostrerà se queste ipotesi teoriche sono valide anche nella realtà. Esso studia quali vantaggi comporti la rete ecologica non solo per la natura, ma anche per il godimento del paesaggio, la ricreazione e in ultima analisi per l'economia regionale e con quali misure si possano aumentare tali vantaggi.