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Convenzione delle Alpi: Misure concrete per il clima - La CIPRA formula un bilancio a mezze tinte sulla 9a Conferenza delle Alpi

29/11/2006 / CIPRA Internationale Alpenschutzkommission
I Ministri dell'ambiente dei paesi alpini si sono incontrati il 9 novembre per la biennale "Conferenza delle Alpi". La CIPRA accoglie favorevolmente la decisione di un piano di azione congiunto dei paesi alpini per la difesa del clima.
Red. I Ministri dell'ambiente dei paesi alpini e dell'UE si incontrano con cadenza biennale nell'ambito della Convenzione delle Alpi. L'ultimo di questi incontri si è tenuto appunto il 9 novembre: la Presidenza austriaca della Convenzione delle Alpi li ha invitati ad Alpbach (Tirolo) per "Conferenza delle Alpi", la nona dal 1989. Durante la Conferenza, la Presidenza della Convenzione è passata dall'Austria alla Francia.

Difesa del clima - Le Alpi, regione pilota
I Ministri hanno prodotto una dichiarazione molto importante sul tema della difesa del clima. In questo documento si evocano le misure di lotta contro il cambiamento climatico, ma anche le strategie di adattamento per le Alpi. E' noto che gli obiettivi indicati nel protocollo di Kyoto non sono sufficienti ad invertire la rotta del cambiamento climatico. Le Alpi, con le loro risorse di legno, acqua, sole, vento e geotermia, hanno il potenziale necessario per diventare una regione pilota nel campo della difesa del clima, raggiungendo gli obiettivi di Kyoto, anzi superandoli ampiamente.

A questo proposito, la CIPRA ha sottolineato come ci siano già abbastanza dichiarazioni e raccomandazioni: per i paesi alpini, è ora di agire. Su suo suggerimento, i Ministri dell'ambiente hanno deciso di elaborare un piano di azione concreto per la difesa del clima, comprensivo di un calendario per l'attuazione delle misure e delle iniziative.
Questa decisione era ancora controversa in occasione della riunione preparatoria alla Conferenza dei Ministri, tanto più che la Convenzione delle Alpi in passato non aveva mai deliberato un piano d'azione. Secondo la CIPRA, il principale valore aggiunto della dichiarazione si ravvisa proprio in questa parte della decisione. La CIPRA accoglie pertanto favorevolmente la decisione dei Ministri e si accinge ad accompagnare con sguardo critico l'elaborazione del piano d'azione.

Per quanto concerne l'acqua, un settore in cui la CIPRA chiede già da anni un protocollo attuativo e per cui ha addirittura redatto autonomamente una proposta di testo, i Ministri hanno deciso l'istituzione di un gruppo di lavoro, incaricato tra l'altro dell'elaborazione di un rapporto sullo stato delle Alpi sul tema dell'acqua. In questo contesto, la CIPRA intende mantenere viva l'attenzione sul tema del "protocollo acqua".

Le esigenze della popolazione non sono importanti?
Con riferimento alla "Popolazione e cultura", la Convenzione delle Alpi prevede un protocollo attuativo, sull'esempio di quelli sui trasporti, sulla protezione della natura o sul turismo. Questo protocollo dovrebbe trattare congiuntamente alcune tematiche tipicamente culturali come la varietà culturale e le minoranze linguistiche. Rientrano in quest'ambito anche altre tematiche importanti, come l'accesso ai pubblici servizi, oppure problematiche economiche, come la promozione dello sfruttamento sostenibile delle risorse regionali (basti pensare al legno, inteso sia come materia prima che come materiale da costruzione).

I Ministri dell'ambiente, anziché un protocollo vincolante sul piano del diritto internazionale, hanno rilasciato una dichiarazione non vincolante. E' pur sempre vero che l'attuazione di questa dichiarazione sarà monitorata ogni quattro anni da un comitato di verifica. Ciò nonostante, la CIPRA mette in guardia i paesi alpini dal pericolo di trascurare le esigenze culturali della popolazione nell'ambito della Convenzione delle Alpi. Non è possibile poter contare sul sostegno della popolazione nell'ambito della protezione della natura e sulle questioni economiche se le persone che vivono nello spazio alpino non hanno la sensazione di essere prese sul serio. La CIPRA chiede pertanto che i paesi alpini passino alla fase successiva, ovverosia all'elaborazione di un protocollo vincolante "Popolazione e cultura" della Convenzione delle Alpi.

Alcuni paesi devono recuperare il loro ritardo
Per molto tempo, l'UE ha esitato ad impegnarsi. Adesso però sta dando alcuni segnali importanti. Recentemente, ratificando vari protocolli ed apponendo la propria firma in calce al Protocollo trasporti, ha riconosciuto l'importanza di una politica dei trasporti moderna e della Convenzione delle Alpi. Purtroppo, alla 9a Conferenza delle Alpi non ha partecipato nessun rappresentante dell'UE.

La CIPRA lamenta anche lo scarso impegno di alcuni paesi nella Convenzione delle Alpi. L'Italia e la Svizzera, pur avendo ratificato la Convenzione quadro, finora non hanno ratificato nessun protocollo attuativo. Se questi due importanti paesi alpini continueranno a tenersi in disparte, a medio termine sorgeranno inevitabilmente problemi per il processo alpino e ostacoli alla ricerca di soluzioni congiunte per le problematiche più urgenti delle Alpi.