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No dei ministri alla "Convenzione delle regioni di montagna"

31/10/2000 / CIPRA Internationale Alpenschutzkommission
In occasione della loro XII Conferenza l'8 settembre 2000 ad Hannover, i ministri europei di pianificazione territoriale hanno negato il loro appoggio ad una Convenzione europea delle regioni di montagna. La proposta di testo era stata inoltrata dal Congresso dei Poteri Locali e Regionali d'Europa e dall'Assemblea Parlamentare del Consiglio d'Europa.
La "Convenzione delle regioni di montagna" è sostenuta dall'impegno di dare a tutte le regioni di montagna d'Europa comuni condizioni quadro di sviluppo. A causa delle differenze tra le regioni di montagna, questo testo deve necessariamente cercare il minimo comun denominatore e limitarsi ad affermazioni generali. Per questo tale testo è sostanzialmente privo di forza espressiva. Le reazioni negative alla bozza di Convenzione sono sicuramente basate sul fatto che nessuno si riconosce in affermazioni così generiche. Inoltre il testo parte dal presupposto che le regioni di montagna siano sottosviluppate, il che non corrisponde alla situazione di tutte le regioni di montagna d'Europa.

Le esperienze della Convenzione delle Alpi
Le esperienze della Convenzione delle Alpi durante più di 10 anni hanno dimostrato che è molto difficile formulare affermazioni in un testo di questo tipo, che siano valide per tutto il territorio alpino. Già all'interno di queste regioni di montagna le differenze tra singoli Länder e regioni sono tali da rendere estremamente difficoltoso trovare formulazioni che abbiano validità per tutte le regioni e che nello stesso tempo portino qualcosa di nuovo. Ciò che vale per esempio per le Alpi Marittime, non è necessariamente sensato per le Alpi austriache.
L'agricoltura nelle Alpi francesi meridionali si deve confrontare con problemi climatici e strutturali diversi rispetto all'agricoltura delle Alpi svizzere. E i problemi aumenterebbero sicuramente se si dovesse regolamentare in un unico articolo i problemi dei trasporti nelle Alpi e nel Caucaso.

Soluzioni regionali invece di una Convenzione europea
In Europa è presente una moltitudine di regioni di montagna attraversata da frontiere, dal Caucaso ai Balcani, dai Pirenei ai Carpazi. Convenzioni regionali sul modello della Convenzione delle Alpi possono fornire efficaci strumenti per realizzare l'idea di un'Europa delle regioni. In particolare nelle regioni di montagna attraversate da frontiere accordi vincolanti che tengano conto dei peculiari problemi delle aree interessate possono costituire utili strumenti per una soluzione dei problemi costruttiva e adeguata a vantaggio della popolazione e della natura. Tali convenzioni regionali non rappresentano certamente una panacea, ma sono adatte a creare la consapevolezza della necessità di strategie comuni per la soluzione dei problemi.
Questo sistema di convenzioni regionali nel senso dell'Europa delle regioni ha anche il vantaggio di fornire risposte a realtà regionali e può così costituire un contrappeso a normative universalmente valide a livello europeo. La realizzazione del concetto di sostenibilità procede sicuramente non solo attraverso la stesura di convenzioni. Ma il processo verso la loro creazione, basato sul principio di sussidiarietà, promuove la formazione di una consapevolezza che favorisce la ricerca di soluzioni comuni per problemi comuni.

Fonte: CIPRA Info 58, www.cipra.org/it/alpmedia/pubblicazioni/885