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Paesaggio ed energia

La transizione energetica è necessaria: per la protezione del clima, per ridurre il nostro consumo di risorse non rinnovabili e per un’efficace conservazione della natura e delle specie. Tuttavia ciò richiede anche un sostanziale aumento dell’efficienza e della sufficienza, accompagnato da una moderata espansione delle energie rinnovabili.
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(c) Walter Perathoner

Tendenze e sfide

Quanti impianti eolici, idroelettrici, a biomassa e solari devono essere costruiti per la transizione energetica e dove devono essere installati? C’è il pericolo che tali strutture possano distruggere gli ultimi paesaggi integri e gli ecosistemi sensibili delle Alpi, già sottoposte ad un intenso sfruttamento (cfr. “Paesaggi non sfruttati”). Tutto ciò – congiuntamente all’aumento del traffico, alla crescente pressione degli insediamenti e allo sfruttamento sempre più intenso per attività ricreative – accresce la pressione sul paesaggio, la flora e la fauna.

Richieste

In considerazione degli effetti del cambiamento climatico, la CIPRA appoggia sostanzialmente la richiesta di una transizione energetica. Occorre tuttavia perseguire tale obiettivo in modo da non compromettere la straordinaria natura, la biodiversità e il paesaggio unico dello spazio alpino. La trasformazione del sistema energetico non deve andare a scapito delle ultime risorse non sfruttate delle Alpi, con conseguente degrado dei paesaggi. L’obiettivo prioritario consiste nel ridurre il fabbisogno di energia e di disaccoppiare il consumo di energia dalla crescita sociale ed economica

La CIPRA chiede pertanto una pianificazione coordinata che definisca sia i settori prioritari, sia quelli in cui sono da evitare interventi. Poiché gli effetti delle infrastrutture energetiche, come l’energia idroelettrica o eolica, non si fermano ai confini nazionali, la CIPRA considera indispensabile una pianificazione almeno a livello nazionale, e, se possibile coordinata a livello alpino. L’attribuzione ai livelli amministrativi inferiori di eccessive competenze in materia di pianificazione del territorio spesso comporta uno sviluppo non coordinato.

Nelle aree protette, le infrastrutture energetiche non devono interferire con lo scopo prioritario della protezione. Nei parchi nazionali, in altre aree protette di livello superiore, in zone di protezione degli uccelli o in aree naturalistiche caratterizzate da un elevato grado di wilderness, le infrastrutture energetiche dovrebbero essere completamente escluse. Occorre anche tener conto dell’estetica del paesaggio e della tutela delle aree ricreative. È inoltre importante considerare non solo le infrastrutture energetiche in senso stretto, ma valutare anche le opere necessarie per la loro realizzazione e la loro gestione.

In conformità con le disposizioni del Protocollo Energia della Convenzione delle Alpi, occorre garantire a livello internazionale che la produzione, la distribuzione e l’utilizzazione dell’energia siano compatibili con l’ambiente e che siano promosse misure di risparmio energetico. Deve sempre essere accordata la massima priorità alla riduzione dei consumi migliorando l’efficienza energetica e adottando misure orientate alla sufficienza.

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