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108 nuovi cinquemila metri per le Alpi

01/04/2016 / alpMedia
Il limite altitudinale delle precipitazioni nevose si sposta verso l’alto, il livello dei mari sale e i materiali di risulta dallo scavo dei tunnel si accumulano nelle valli – il programma di lavoro pluriennale della Convenzione delle Alpi si rivolge al futuro e prende le precauzioni del caso.
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Il gruppo di lavoro PLP vede la salvezza delle Alpi nel riporto di grandi quantità di macerie e materiali di scavo. © Matthias Bühler / flickr.com

Il Programma di lavoro pluriennale (PLP) della Convenzione delle Alpi cerca risposte alle sfide che si prospettano. Nella riunione di marzo 2016 a Monaco di Baviera il gruppo di lavoro PLP ha elaborato proposte innovative indirizzate alla Conferenza delle Alpi che si terrà nell’ottobre 2016. I ministri dell’ambiente degli Stati alpini sono stati sollecitati con urgenza a decretare lo spostamento verso il basso del limite delle precipitazioni nevose. Sono anni che la CIPRA sostiene questo provvedimento, ma per ora la richiesta è rimasta inascoltata. «La decisione avrebbe dovuto essere presa da tempo», afferma Katharina Conradin, presidente della CIPRA International.

Un’altra questione all’ordine del giorno è l’innalzamento di mille metri della quota di tutte le Alpi. Si prenderebbero così diversi piccioni con una fava: da una parte gli abitanti delle Alpi avrebbero la possibilità di trovare rifugio nel caso in cui il mare dovesse inondare le valli. Dall’altra, si potrà così trovare una destinazione al materiale di risulta dallo scavo dei numerosi tunnel attualmente in costruzione un po’ ovunque. Ad essere minacciate da cumuli di smarino alti come case sono in particolare le regioni francesi, italiane e svizzere nei pressi dei nuovi tunnel stradali al Gottardo e al Frejus, ma il processo è in atto anche in Austria e nel Liechtenstein a Feldkirch e al Semmering. Oltre a ciò, l’accumulo di materiali sulle Alpi riserva altre gradite sorprese: nuove cime oltre i 5000 metri, grazie alle quali le Alpi potranno competere con altre prestigiose montagne come il Caucaso o la Patagonia. Resta da vedere se il materiale di scavo dei tunnel previsti sarà sufficiente a innalzare tutti i 108 quattromila delle Alpi o se dovranno essere messi in cantiere nuovi progetti.

Fonte e ulteriori informazioni:

http://www.dw.com/de/steigenden-meeresspiegel-abpumpen/a-19106742 (de)

http://www.cipra.org/it/notizie/punto-di-vista-chi-semina-infrastrutture-raccoglie-un-aumento-del-traffico

www.cipra.org/it/notizie/la-borsa-dei-transiti-per-liberare-le-valli-alpine-dal-traffico

www.cipra.org/it/notizie/punto-di-vista-mobili-si-ma-senza-tunnel

http://www.cipra.org/it/notizie/5011

archiviato sotto: alpMedia 03/2016