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Comunicato stampa

Rafforzare la diversità naturale nelle Alpi

01/07/2019
Il rapporto del World Biodiversity Council IPBES, pubblicato a maggio, richiama l’attenzione sull’estinzione delle specie a livello mondiale, che non risparmia neppure la regione alpina. I due progetti speciAlps e UrbaBio verificano in che modo i comuni e le città alpine possono contribuire alla conservazione della diversità naturale.
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(c) Markus Burtscher

Torbiere, prati magri, siepi, biotopi o boschi sono esempi di ambienti naturali di pregio che grazie alla loro diversità danno un grande valore ai comuni nello spazio alpino. Essi costituiscono l’habitat per molti animali e allo stesso tempo sono apprezzati dall’uomo per l’attrattività e la qualità della vita offerte da spazi naturali ecologicamente efficienti. Le potenzialità di questi ambienti sono ben lungi dall’essere pienamente sfruttate. Qui si innesta il progetto comune “speciAlps” della CIPRA Internazionale e della Rete di comuni “Alleanza nelle Alpi”. 

Misure in cinque regioni pilota

Raccolta di sementi regionali e allestimento di nuove aree fiorite in spazi pubblici – queste sono le attività avviate dalla regione pilota Grosses Walsertal/A nell’ambito del progetto speciAlps. “Anche piccole aree fiorite possono essere importanti per insetti e uccelli come «oasi intermedie» per ampliare il loro habitat”, spiega Katrin Lönig, responsabile regionale dei progetti dell’Istituto austriaco di ecologia. Oltre alla Walsertal, partecipano al progetto speciAlps altre quattro regioni alpine: nella regione pilota francese “Communauté de communes Alpes Provence Verdon/PNR des Préalpes d’Azur” è situato il comune di Villars-Colmars. Qui viene allestito un nuovo percorso tematico, alla cui realizzazione collabora anche la studentessa di pianificazione paesaggistica Aude Warter. L’alpicoltura svolge un ruolo importante in questa regione, spiega Warter. “Questo percorso è quindi un’ottima occasione per attirare l’attenzione di escursionisti e famiglie sulla natura di questa valle”. Approcci analoghi sono seguiti anche dalle Valli Valdesi in Piemonte/IT, con percorsi didattici e visite guidate nell’area Natura 2000, a cui si aggiungono workshop e una campagna informativa presso le scuole. “Le persone nelle Alpi stanno sedute su un tesoro nascosto, e spesso non lo conoscono o non sanno nulla del suo valore”, afferma Francesco Pastorelli, animatore della regione pilota in Piemonte. La seconda regione pilota italiana in Friuli, che rientra nell’area patrimonio culturale mondiale dell’UNESCO “Dolomiti Friulane”, si propone di far comprendere agli alunni delle scuole le interrelazioni ecologiche e di aumentare la consapevolezza per le aree protette. “Il progetto speciAlps ci offre l’opportunità di organizzare corsi di formazione interdisciplinari in cui i bambini hanno l’opportunità di progettare, sperimentare e produrre strumenti di ricerca per sé e per gli altri”, spiega Chiara Aviani dell’“Ecomuseo Lis Aganis” nella regione pilota Valli e Dolomiti Friulani/IT. La regione pilota “Slovenske Alpe” a Kranjska Gora e Kamnik/SL si concentra sull’agricoltura sostenibile. In questa regione un prato modello viene concesso in affitto, quindi viene monitorato lo stato della sua diversità biologica per un periodo di cinque anni.  “Il progetto speciAlps ci ha incoraggiato a discutere l’importanza della natura, la sua conservazione e le minacce nel comune”, racconta Barbara Strajnar, che gestisce il progetto per il comune di Kamnik. Ha inoltre promosso l’idea di proseguire il percorso per l’istituzione di un’area protetta nelle Alpi di Kamnik-Savinja. La sua collega Vida Cerne di Kranjska Gora aggiunge: “Vogliamo mostrare alla gente della regione che la natura non è «nemica dell’uomo», ma la base della vita. La conservazione della natura è un aspetto molto importante, sia per il turismo che per lo sviluppo economico”. Il secondo incontro per lo scambio di esperienze tra le cinque regioni partner si è svolto dal 17 al 19 giugno a Fenestrelle, Piemonte/IT.  

speciAlps” si avvale del sostegno del Ministero federale tedesco per l’ambiente, la protezione della natura e la sicurezza nucleare (BMU).

Scambio di esperienze tra città alpine

Mentre speciAlps promuove la diversità naturale nei comuni alpini attraverso misure concrete, UrbaBio rafforza la biodiversità attraverso lo scambio di esperienze tra le città alpine. Entrambi i progetti si propongono di avvicinare la natura e l’uomo. Secondo Claire Simon dell’associazione “Città alpina dell’anno”, le città occupano sempre più spazio, per questo è importante che tengano conto della diversità biologica. “Sia attraverso la gestione ecologica degli spazi verdi, sia nella pianificazione urbana e attraverso il coinvolgimento dei cittadini”. Ad Annecy/F, una delle quattro città partner del progetto UrbaBio, i dipendenti responsabili dei giardini e degli spazi verdi svolgono un ruolo centrale. Essi si propongono, ad esempio, di rinaturalizzare il fiume Thiou e di creare orti collettivi.

Le città alpine hanno riconosciuto di essere in grado di dare il proprio contributo alla conservazione degli spazi naturali e della biodiversità. Nel progetto Urbabio imparano le une dalle altre come questo può funzionare. I rappresentanti delle città coinvolte nel progetto UrbaBio si sono incontrati in quattro viaggi di studio nelle città alpine partecipanti di Annecy/FR, Belluno/IT, Chambéry/FR e Trento/IT.

 

Ulteriori informazioni sui due progetti:

www.cipra.org/it/specialps

www.alpenstaedte.org/it/progetti/urbabio/progetto-tour-des-villes-urbabio 

Il presente comunicato stampa e delle foto per la stampa possono essere scaricate da: www.cipra.org/it/comunicato-stampa

 

Per informazioni rivolgersi a:
Magdalena Holzer, responsabile di progetto, CIPRA International,
[email protected], +423 237 53 13

 

CIPRA, un’organizzazione variegata e dalle molte sfaccettature

La CIPRA, Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, è un’organizzazione non governativa, strutturata in rappresentanze dislocate nei sette Stati alpini. Ne aderiscono più di 100 associazioni e organizzazioni. La CIPRA opera in favore di uno sviluppo sostenibile nelle Alpi e si impegna per la salvaguardia del patrimonio naturale e culturale, per il mantenimento delle varietà regionali e per la ricerca di soluzioni ai problemi transfrontalieri dello spazio alpino. www.cipra.org

 

 

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