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Comunicato stampa

Mitigare l’impatto del traffico di transito sulle regioni alpine

10/06/2020
In questi giorni i rappresentanti dei Ministeri dei trasporti nazionali sono impegnati in una trattativa per rendere più incisiva la direttiva sui costi delle infrastrutture (direttiva Eurovignetta). La CIPRA, insieme alle organizzazioni ambientaliste, chiede un sostanziale miglioramento della legislazione per mitigare l’impatto del traffico di transito sulla popolazione delle regioni alpine.
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A nome della popolazione di molte regioni alpine afflitte dal rumore e dai gas di scarico, la CIPRA Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi e circa 100 organizzazioni che ne fanno parte rivolgono un appello ai ministri dei trasporti, della salute e dell’ambiente degli Stati alpini. Attualmente è in corso una trattativa a livello UE per rendere più incisiva la direttiva sui costi delle infrastrutture (direttiva Eurovignetta). La CIPRA sostiene con forza la revisione della direttiva Eurovignetta e chiede che, dopo l’approvazione da parte della Commissione (2017) e del Parlamento europeo (2018), venga approvata anche dai ministri dei trasporti nazionali. Questo rappresenterebbe un importante passo verso la neutralità climatica del traffico stradale e ridurrebbe il transito di veicoli pesanti attraverso le Alpi.

La pandemia di Covid-19 e le sue conseguenze dimostrano chiaramente quanto sia opportuno trasportare le merci su rotaia. Dimostra anche l’urgenza di ridurre l’impatto dell’uomo sull’ambiente e di aumentare la resilienza degli ecosistemi. Il miglioramento della direttiva Eurovignetta contribuirà efficacemente a un futuro più sostenibile, in linea con la Strategia UE per la biodiversità 2030 e con il Green Deal.

Tre richieste per la protezione delle valli alpine

Al fine di mitigare l’impatto del traffico di transito sulla popolazione delle strette valli alpine, particolarmente colpita dal rumore e dalle emissioni inquinanti, la CIPRA considera di primaria importanza tre interventi di miglioramento:

  1. La direttiva deve includere come base di calcolo tutti i costi esterni, al fine di tutelare i beni insostituibili costituiti da clima, natura e salute umana.
  2. Occorre garantire la possibilità di applicare maggiorazioni sui pedaggi con effetti diretti di trasferimento modale nelle aree sensibili come le Alpi o nelle regioni densamente popolate. Tali sovrapprezzi devono essere almeno del 25% ed essere suscettibili di ulteriori maggiorazioni. Il declassamento del cosiddetto fattore montagna (Mountain Factor) da 4 a 2, entrato in vigore alla fine di febbraio, deve essere revocato.
  3. I pedaggi devono essere riscossi in base ai chilometri percorsi, in modo che i responsabili di maggiore inquinamento siano    anche soggetti a oneri più consistenti.

La CIPRA sottolinea che la completa integrazione di tutti i costi esterni e l’applicazione del principio di causalità è già resa obbligatoria in base alla Convenzione delle Alpi, firmata nel 1991 da tutti gli Stati alpini, e al relativo Protocollo sui trasporti (approvato nel 2000).


Per informazioni rivolgersi a:

Kaspar Schuler, Co-Direttore CIPRA International, [email protected], +423 79 300 55
Michael Gams, responsabile di progetto per la comunicazione, CIPRA International, [email protected]


Dichiarazioni di alcuni rappresentanti della CIPRA e di abitanti residenti lungo le vie di transito:

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Comunicato stampa, 10.06.2020 Comunicato stampa, 10.06.2020
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