Comunicato stampa
La CIPRA chiede nuovi posti di lavoro attraverso la protezione del clima
Chi non deve dipendere dalle importazioni di energia ha più libertà decisionale, rinvigorisce l’economia regionale e contribuisce alla tutela del clima. Per realizzare la visione dell’autosufficienza energetica, le regioni alpine necessitano soprattutto di lungimiranza, impegno e condizioni politiche favorevoli. Al convegno annuale di Bovec/SI, la CIPRA ha varato alcune richieste per l’autonomia energetica.
Gli obiettivi nazionali di tutti i paesi alpini in tema di protezione del clima presuppongono una drastica riduzione dei consumi energetici e un aumento della quota di energie rinnovabili, un campo in cui le Alpi offrono un grosso potenziale. Il richiamo ad attuare una svolta energetica infonde nuova linfa anche alla visione dell’autosufficienza energetica. Ad esempio il Vorarlberg austriaco si è posto l’obiettivo di diventare indipendente dalle importazioni di energia entro il 2050. Altre regioni hanno in mente qualcosa di simile (vedi allegato). La Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi CIPRA constata che chi ha deciso di percorrere questa strada sa di operare profonde modifiche che incidono sull’aspetto e sulle strutture del territorio a vantaggio dell’ambiente, della propria economia e della società.
Che cosa occorre però alle regioni perché possano assumersi le loro responsabilità nel campo della politica climatica e dell’economia regionale nel lungo periodo? In primo luogo i fondi pubblici devono essere impiegati per promuovere le iniziative delle regione e creare posti di lavoro nell’ambito della protezione del clima. Queste ed altre sono le richieste, valide per tutte le Alpi, avanzate la scorsa settimana al convegno annuale nella città slovena di Bovec dalla CIPRA, che riunisce oltre 100 associazioni di tutti i paesi alpini.
La realizzazione di una regione energeticamente indipendente crea posti di lavoro. Agricoltura e silvicoltura possono prosperare grazie a un maggiore uso delle materie prime regionali; aziende che operano nei settori della tecnologia energetica, della coibentazione e dell’edilizia possono espandere la propria attività. In tal modo, le regioni incamminate verso l’autonomia si aggiudicano un primato rispetto alle altre. La CIPRA richiede pertanto che gli aiuti statali siano finalizzati a produrre un impatto positivo sul clima.
Il concetto di autosufficienza energetica è onnicomprensivo: non si tratta solo di puntare coerentemente sulle energie rinnovabili, ma anche di incentivare un uso parsimonioso ed efficiente delle energie disponibili. In particolare nell’ambito dei trasporti, con una pianificazione territoriale intelligente e l’introduzione di forme di mobilità dolce, come gli spostamenti a piedi o in bicicletta, è possibile un notevole risparmio di carburanti.
Perché l’idea dell’autosufficienza energetica abbia presa, deve ottenere un ampio consenso. Occorre dunque coinvolgere la popolazione nel processo, affinché l’autonomia non sia un concetto astratto o addirittura minaccioso, bensì una soluzione percorribile, con indicazioni, obiettivi e progressi chiari, cui tutti possono partecipare.
Alla CIPRA interessa poco la dimensione quantitativa del fenomeno e non ritiene che si debbano creare delle regioni energicamente «isolate». Inoltre desidera sensibilizzare le persone sul fatto che non è possibile consumare più di quanto si produce. La CIPRA è convinta che l’autosufficienza energetica costituisca una reale opportunità per le regioni alpine. Oppure, per dirla con le parole di Adolf Gross, responsabile del progetto per l’energia del futuro del Vorarlberg/A: «Chi oggi punta sulle tecnologie verdi e una trasformazione sociale nel senso della sostenibilità garantisce il benessere di domani.»
Le richieste della CIPRA si basano sul compact “Territori ad autosufficienza energetica”, una relazione in forma compatta sul tema (vedi www.cipra.org/cc.alps-compacts) e si possono scaricare dalla pagina www.cipra.org/it/alpmedia/prese-di-posizione/115.
Per maggiori informazioni rivolgersi a:
Andreas Götz, Direttore CIPRA Internazionale
+423 237 53 53, eMail
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Le richieste della CIPRA |