Comunicato stampa
Meno parole, più fatti!
Era il 1992, ben 25 anni fa, quando alla Conferenza delle Nazioni Unite di Rio de Janeiro sull’ambiente e lo sviluppo venne approvata la Convenzione sulla biodiversità. Da allora il concetto di “diversità biologica” o “biodiversità” ha acquisito una grande notorietà e rilevanza. Ciononostante ogni anno continuiamo a registrare enormi perdite di biodiversità. Nelle Alpi il 45% delle piante rischiano di estinguersi entro il 2100.
E se il futuro non dipendesse dal lavoro dei Governi e dei trattati internazionali, ma si costruisse passo dopo passo più vicino alla gente comune? I processi partecipativi sono molto promettenti. Essi richiedono un trasferimento di potere dai governi ai cittadini. Con il progetto SPARE (Strategic Planning for Alpine River Ecosystems) la CIPRA International e i suoi partner di progetto sperimentano nuove soluzioni percorribili e si chiedono: “Come possiamo convincere i responsabili e i vari portatori di interesse a impegnarsi per una gestione olistica dei corsi d’acqua alpini superando i confini amministrativi e settoriali?”.
È necessario un impegno a lungo termine
Anche il progetto “speciAlps” punta alla partecipazione. Esso intende incrementare la ricchezza naturalistica, e per far questo si propone di riconoscere gli ambienti naturali di pregio, preservarli e renderli accessibili nella vita di tutti i giorni. Elementi di pregio naturalistico, come alberi d’alto fusto, praterie naturali o fasce verdi, sono presenti o realizzabili in ogni comune, ma sono spesso dimenticati. “Dobbiamo essere consapevoli delle nostre responsabilità”, sottolinea Martha Dunbar, responsabile di progetti per biodiversità e paesaggio presso la CIPRA International. Insieme ai suoi partner la CIPRA si impegna per sensibilizzare in tal senso – nella Giornata internazionale della biodiversità e per il resto dell’anno.
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Comunicato stampa, 19.5.2017 |