Vom 17. - 19. September 2009 haben mehr als 170 Fachleute, Praktiker und Studenten aus 12 Nationen am 4. Symposium zur Forschung in, für und über Schutzgebiete des Nationalparks Hohe Tauern auf der Burg Kaprun, Salzburg, Österreich, teilgenommen. 40 Wissenschaftler gestalteten das diesjährige Vortragsprogramm. 59 Fachposter gaben einen guten Überblick zu aktuellen Forschungsprojekten und Konzepten. Vier Fachexkursionen rundeten das Angebot ab.
Questa nuova brochure tematica é stata elaborata nell’ambito del progetto di cooperazione con la CNPA e in seguito al colloquio internazionale Grandi predatori: le strategie di gestione, ricerca e comunicazione delle aree protette (dal 2 al 4 luglio 2009 nel parco nazionale Nizke Tatry / Slovacchia).
Le coperture a verde dei tetti, sia piani che inclinati, rappresentano eccellenti soluzioni di miglioramento ambientale, in grado non solo di creare spazi fruibili e di riqualificare ambiti urbani, ma altresì di ridurre il fabbisogno energetico degli edifici, coniugando vantaggi di carattere paesaggistico ed economico. Il seminario presenta le molteplici potenzialità di un “tetto verde” abbracciando gli aspetti architettonici, impiantistici, agronomici e tecnologici.
Il nucleo del rapporto è rappresentato da due blocchi tematici: il primo blocco illustra gli aspetti tecnici e scientifici della neve artificiale e i suoi effetti sull'ambiente. Gli autori sottolineano che negli ultimi anni l'innevamento artificiale ha avuto una forte espansione, caratterizzata tuttavia da una carenza di controlli, per cui non si è tenuto conto degli effetti sulla disponibilità idrica, gli ambienti acquatici e l'approvvigionamento potabile. Secondo il rapporto non sarebbero stati predisposti piani e obiettivi strategici per una gestione sostenibile delle risorse idriche. Il secondo blocco presenta le sfide socioeconomiche per lo sviluppo del turismo invernale. Le località sciistiche hanno iniziato a preoccuparsi del loro futuro e le loro riflessioni si sono estese al problema dei cambiamenti climatici e alle esigenze dei turisti. Gli autori hanno tuttavia constatato che le stazioni sciistiche tendono in generale a restare fedeli alle vecchie strategie. Se continuerà a prevalere questa tendenza, si deve prevedere un costante aumento degli impianti di innevamento. In alcuni punti gli autori del rapporto sostengono che il modello "Ski-total" dovrebbe essere messo in discussione e che una svolta è ormai inevitabile. Circa il 20% della superficie delle piste delle 330 zone sciistiche francesi vengono attualmente innevate artificialmente; questi dati, insieme ad altre informazioni di base, come i costi e le tendenze in atto in Francia, vengono presentati nella parte introduttiva del rapporto "Innevamento artificiale: situazione attuale, impatto ambientale, note socioeconomiche". Il rapporto è integrato da 15 raccomandazioni per gli attori che si confrontano con il tema della neve artificiale.
Il presente catalogo di misure è stato messo a punto nell’ambito dell'Iniziativa Continuum Ecologico. Il catalogo contiene una serie di misure particolarmente significative, adottate nei diversi Stati alpini che possono contribuire alla concretizzazione delle reti ecologiche. Il catalogo di misure esiste anche come versione interattiva online su http://www.alpine-ecological-network.org/catalogodellemisure. La conservazione nel tempo della biodiversità alpina non può essere affidata alle sole aree protette. Perché la protezione della natura abbia successo e contribuisca alla conservazione della diversità biologica è necessaria un’azione compatibile con la natura su tutto il territorio, anche e soprattutto al di fuori delle stesse aree protette. Il paesaggio può essere valorizzato tramite misure mirate e programmi di sostegno alla protezione della natura. Queste misure possono contribuire all’attuazione di un continuum ecologico, permettendo la messa in rete di spazi vitali ed aree protette.
Within the Continuum Project (pre-project July 2007-December 2008, see page 2), four aspects considering the planning and implementation of ecological networks in Alpine space have been deepened: The evaluation and assessment of existing approaches (Work package A ; WPA), the listing and description of existing measures (Work package B), first elements for communication on ecological networks and mobilisation of stakeholders in appropriate pilot regions (Wok package C) and preparing future projects on ecological networks (Work package D). See: http://www.alpineecological- network.org This report summarizes the results of Wok package A, aiming at an overview on existing approaches and an assessment in view of their application in Alpine space and in pilot regions.
La brochure "Film festival nelle Alpi", recentemente pubblicata del Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi, propone una panoramica dei principali festival del cinema di montagna presenti nelle Alpi. Vengono presentati 15 film festival di montagna, molti dei quali nel 2000 hanno dato vita alla "International Alliance for Mountain Film" con l'obiettivo di promuovere reciprocamente le singole manifestazioni. Oltre a una breve retrospettiva storica, vengono illustrati i temi prioritari, le particolarità e i programmi di accompagnamento dei singoli eventi. Le informazioni raccolte si propongono di evidenziare, al di là delle realtà nazionali, l'unitarietà culturale dell'arco alpino. "I festival del cinema di montagna sono parte integrante del ricchissimo patrimonio culturale dell'arco alpino e attraggono ogni anno migliaia di persone, svolgendo un'importante funzione di aggregazione e divulgazione culturale", sostiene Marco Onida nella prefazione.
L'energia idroelettrica rientra tra le energie rinnovabili. Il suo utilizzo è privo di emissioni e non ha effetti negativi sul clima. Possono inoltre essere prodotti quantitativi di energia relativamente grandi. Chi ha coscienza dei problemi ambientali non si accontenta di questo. Lo sfruttamento dell'energia idroelettrica comporta infatti anche grandi alterazioni e interventi a carico del sistema idrografico. Interi ecosistemi possono essere distrutti in modo irreversibile. Proprio nelle Alpi numerosi ambienti naturali o prossimi allo stato naturale sono stati negli anni scorsi distrutti dalla costruzione di centrali idroelettriche.
Questa edizione di forum illustra come il cambiamento climatico ponga sfide completamente nuove alla politica. Molte sono ancora le lacune conoscitive relative al potenziale della pianificazione del territorio per la gestione delle conseguenze dovute al mutare del clima. Nei singoli contributi, gli esperti spiegano, a partire da prospettive diverse, come il tema solleciti risposte tanto dalla Confederazione come dai Cantoni, dalle Città e dai Comuni. Di fronte al cambiamento climatico, anche il singolo cittadino deve però assumere responsabilità. Oltre alle strategie di prevenzione e di riduzione, si tratta ora si definire anche misure d’adattamento al fenomeno. Tramite esempi su diversi livelli, anche dall’estero, si mostra ciò che viene fatto attualmente e ciò che sarà necessario fare in futuro. A questo proposito, la sensibilizzazione della politica, dell’amministrazione, dell’economia e della popolazione è una premessa centrale al fine di prevenire e mitigare i danni dovuti al cambiamento del clima. Per affrontare con successo questa complessa tematica, la presente edizione della rivista postula una maggiore cooperazione a tutti i livelli amministrativi nonché una stretta collaborazione con la ricerca.
La presente tabella di marcia, che è parte integrante del riesame strategico della politica energetica europea, espone una visione a lungo termine per le fonti energetiche rinnovabili nell'UE. Essa propone che l'UE fissi un obiettivo obbligatorio (giuridicamente vincolante) di una quota del 20% di energie rinnovabili sul consumo energetico dell'UE per il 2020, spiega perché è necessario fissare un tale obiettivo e descrive il percorso per integrare le energie rinnovabili nelle politiche e nei mercati dell'energia dell'UE. Propone anche un nuovo quadro legislativo in materia di promozione e di utilizzo delle energie rinnovabili nell'Unione europea. Procedendo in tal modo, si garantirà al settore privato la stabilità a lungo termine di cui ha bisogno per prendere decisioni di investimento razionali nel settore delle energie rinnovabili, in modo da lanciare l'Unione europea sulla via di un futuro energetico più pulito, più sicuro e più competitivo.
A chi si occupa principalmente di montagna non può sfuggire che nella bozza dell'8 marzo de "La strategia nazionale per la biodiversità", tra le 13 aree di lavoro non è individuato l'ambiente montano, mentre si fa esplicito riferimento ad altri due contesti bio-geografici : a quello marino e alle aree urbane. Inoltre, con l'obiettivo strategico 2 si vuole " favorire l'adattamento delle specie e degli ecosistemi naturali e semi-naturali ai cambiamenti climatici e adottare le opportune misure di mitigazione per ridurre l'impatto dei cambiamenti climatici sulla biodiversità e sul benessere umano" : è del tutto evidente che nelle zone montane questo obiettivo richiede una specifica declinazione. E' utile ricordare che le Alpi appartengono ad una ben individuata regione biogeografica europea e che in Italia esiste un'altra catena montuosa rilevante - gli Appennini - e che circa la metà del territorio nazionale presenta caratteristiche orografiche assimilabili a quelle montane. Con questo intervento, in qualità di presidente della CIPRA (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi) Italia e di membro del Consiglio Nazionale per l'Ambiente in rappresentanza del Club Alpino Italiano, vorrei offrire alla discussione una proposta, praticabile da subito, quale concreto contributo alla tutela di tutte le aree potenzialmente luogo di connessione ecologica in ambiente montano, e più in generale alla tutela della biodiversità montana. In particolare, rispondendo alla terza e quarta domanda posta in sede di conferenze preparatorie, propongo per le zone montane alcune linee d'azione.
C’è bisogno di un’efficace protezione della natura per conservare la biodiversità. L’azione non deve limitarsi alle aree protette, ma va estesa su tutto il territorio, anche e soprattutto fuori dalle aree protette. Per proteggere la fauna e la flora alpina minacciata e favorire il ritorno di specie endemiche scomparse è necessario istituire reti ecologiche.
Sono molti i documenti, le pubblicazioni e le relazioni in cui vengono presentati gli approcci, gli strumenti e le attività che supportano l'attuazione di una rete ecologica nelle Alpi. Poiché parte di queste informazioni finora non era accessibile al grande pubblico o era disponibile solo in ampie pubblicazioni indipendenti, le strategie e i risultati sopraccitati sono stati raccolti e pubblicati in inglese nel rapporto "Implementing a Pan-Alpine Ecological Network - A Compilation of Major Approaches, Tools and Activities", il quale fa parte a sua volta della serie di pubblicazioni dell'Ufficio federale tedesco per la tutela della natura "BfN-Skripten". Un CD allegato al rapporto contiene tutte le informazioni disponibili in formato digitale.
Within the Continuum Project (pre-project July 2007-December 2008, see page 2), four aspects considering the planning and implementation of ecological networks in Alpine space have been deepened: The evaluation and assessment of existing approaches (Work package A ; WPA), the listing and description of existing measures (Work package B), first elements for communication on ecological networks and mobilisation of stakeholders in appropriate pilot regions (Wok package C) and preparing future projects on ecological networks (Work package D). See: http://www.alpineecological- network.org This report summarizes the results of Wok package A, aiming at an overview on existing approaches and an assessment in view of their application in Alpine space and in pilot regions.
C’è bisogno di un’efficace protezione della natura per conservare la biodiversità. L’azione non deve limitarsi alle aree protette, ma va estesa su tutto il territorio, anche e soprattutto fuori dalle aree protette. Per proteggere la fauna e la flora alpina minacciata e favorire il ritorno di specie endemiche scomparse è necessario istituire reti ecologiche.
Per sostenere la messa in rete degli ambienti naturali a livello locale, anche l'Iniziativa Continuum Ecologico ha pubblicato una serie di undici schede informative. Sono dedicate ai principali settori nei quali è necessario un miglioramento della connettività ecologica - agricoltura e selvicoltura, gestione dell'acqua, caccia, pesca, pianificazione territoriale, trasporti, protezione della natura e turismo - e si rivolgono anche a comuni e a cittadine e cittadini. Le schede informative si propongono principalmente di spingere all'azione. Gran parte del territorio alpino è destinata all'uso agricolo; l'agricoltura ha quindi un forte impatto sul paesaggio, sugli spazi vitali e sulla biodiversità. Diverse tipologie di gestione, modi di vita e culture sono all'origine della diversità dei paesaggi rurali così come ci si presentano oggi. L'influsso dell'agricoltura sulla diversità biologica e sulla continuità degli spazi vitali e il suo impatto sui corridoi ecologici è quindi di primaria importanza.
Per sostenere la messa in rete degli ambienti naturali a livello locale, anche l'Iniziativa Continuum Ecologico ha pubblicato una serie di undici schede informative. Sono dedicate ai principali settori nei quali è necessario un miglioramento della connettività ecologica - agricoltura e selvicoltura, gestione dell'acqua, caccia, pesca, pianificazione territoriale, trasporti, protezione della natura e turismo - e si rivolgono anche a comuni e a cittadine e cittadini. Le schede informative si propongono principalmente di spingere all'azione. Gran parte del territorio alpino è destinata all'uso agricolo; l'agricoltura ha quindi un forte impatto sul paesaggio, sugli spazi vitali e sulla biodiversità. Diverse tipologie di gestione, modi di vita e culture sono all'origine della diversità dei paesaggi rurali così come ci si presentano oggi. L'influsso dell'agricoltura sulla diversità biologica e sulla continuità degli spazi vitali e il suo impatto sui corridoi ecologici è quindi di primaria importanza.
Per sostenere la messa in rete degli ambienti naturali a livello locale, anche l'Iniziativa Continuum Ecologico ha pubblicato una serie di undici schede informative. Sono dedicate ai principali settori nei quali è necessario un miglioramento della connettività ecologica - agricoltura e selvicoltura, gestione dell'acqua, caccia, pesca, pianificazione territoriale, trasporti, protezione della natura e turismo - e si rivolgono anche a comuni e a cittadine e cittadini. Le schede informative si propongono principalmente di spingere all'azione. Da casa al lavoro, al supermercato o in vacanza in montagna - la mobilità assume una grande importanza per noi umani. Eppure anche gli animali e le piante hanno quest'esigenza della libertà di movimento. Le infrastrutture che rendono possibili i collegamenti fra gli uomini tagliano invece quelli fra i diversi biotopi e restringono gli spazi vitali, limitando o addirittura sbarrando il passo alla libertà di movimento delle specie animali e vegetali e al loro naturale flusso genetico.
Per sostenere la messa in rete degli ambienti naturali a livello locale, anche l'Iniziativa Continuum Ecologico ha pubblicato una serie di undici schede informative. Sono dedicate ai principali settori nei quali è necessario un miglioramento della connettività ecologica - agricoltura e selvicoltura, gestione dell'acqua, caccia, pesca, pianificazione territoriale, trasporti, protezione della natura e turismo - e si rivolgono anche a comuni e a cittadine e cittadini. Le schede informative si propongono principalmente di spingere all'azione. Da casa al lavoro, al supermercato o in vacanza in montagna - la mobilità assume una grande importanza per noi umani. Eppure anche gli animali e le piante hanno quest'esigenza della libertà di movimento. Le infrastrutture che rendono possibili i collegamenti fra gli uomini tagliano invece quelli fra i diversi biotopi e restringono gli spazi vitali, limitando o addirittura sbarrando il passo alla libertà di movimento delle specie animali e vegetali e al loro naturale flusso genetico.