Buone pratiche
Un fiume rimasto selvaggio

Sostare nel mezzo del Friedergries è un po’ come stare in una foresta incantata costituita da alberi scheletrici morti da tempo. I detriti del fiume si depositano nell’ampio fondovalle del Friedergries e seppelliscono gli alberi, che poi si ergono come scheletri sullo sfondo di un imponente versante montuoso, creando così un paesaggio arcaico. Se però osserviamo più da vicino questo singolare ambiente, scopriamo che qui c’è una grande varietà di vita: fili d’erba si insinuano tra la ghiaia trasportata dall’ultima piena, una rara farfalla svolazza lì accanto e il sole traccia linee di luce nell’ombra delle rade formazioni di erica ai margini del ghiaione, mentre da qualche parte, in lontananza, l’acqua della Friederlaine gorgoglia allegramente.
“Qui il paesaggio è davvero speciale”, spiega Julian (23 anni). “La maggior parte degli altri fiumi delle Alpi sono stati regimati e rettificati da argini per facilitare il trasporto e consentire la produzione di energia”. La Friederlaine non è uno di questi: può scorrere liberamente e trovare la sua strada attraverso l’ampio ambiente golenale. Purtroppo, nelle Alpi non sono rimasti molti fiumi di questo tipo. E rinaturalizzare i corsi d’acqua alpini, che in passato erano stati imbrigliati e sottratti al loro libero corso, è un’impresa quasi impossibile: “Non c’è più molto spazio intorno ad essi”, si rammarica Moritz, 24 anni. “I terreni sono utilizzati per l’agricoltura, le infrastrutture o gli edifici”. Spazi di cui un fiume che scorre liberamente avrebbe bisogno come area di esondazione. I diversi proprietari dei terreni che costeggiano i fiumi non fanno che complicare le cose. La Friederlaine è uno degli ultimi fiumi che scorrono liberamente nelle Alpi, una piccola utopia nella fitta trama infrastrutturale che ricopre le nostre Alpi.
Fabia (23 anni) si augura tuttavia che i fiumi delle Alpi tornino a essere più naturali e che la biodiversità aumenti. Proprio come Tim, che vorrebbe vedere una varietà di habitat negli ambienti fluviali, fiumi con diverse fasi di sedimentazione e fiumi che scorrono liberamente. “Dovremmo fare di più per raggiungere questo obiettivo”, conclude coerentemente il 26enne. “In modo che si possano affermare le dinamiche naturali”.
Fonti: Interviste Escursione-Utopia «Wochenende in der Zugspitzregion» (Luglio 2023)
Link: www.umweltatlas.bayern.de/standortauskunft/rest/reporting/sb_geotope/generate/Geotope.pdf?additionallayerfieldvalue=180R034 (de), www.zobodat.at/pdf/Jb-Verein-Schutz-Bergwelt_52_1987_0037-0070.pdf (de)