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La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa
La crisi climatica, le terre alte e la fine della stagione dello sci di massa
Nell’estate del 2022, nove “Explorer” si sono messi in cammino per percorrere il rinnovato itinerario rosso della Via Alpina. Tre di loro hanno percorso il tragitto dal punto di partenza a quello di arrivo e hanno visitato tutti gli otto Paesi alpini lungo il tracciato – un’impresa che ha richiesto quattro mesi.
Invecchiamento, emigrazione e villaggi in via di spopolamento sono problemi tipici di molte regioni di montagna. È pertanto importante che le Alpi tornino ad essere un luogo attraente per i giovani, sostiene Kathrin Holstein, membro della Consulta dei giovani della CIPRA e collaboratrice della Rete di comuni “Alleanza nelle Alpi”.
La recente impennata dei costi del gas sta spingendo molti cittadini a ricercare fonti di riscaldamento alternative, più sicure e meno care. Tra queste sta riscuotendo molti interessi il legno. Che può essere una soluzione solo se proveniente da una filiera forestale sostenibile e se usato in edifici ben coibentati.
Le conseguenze dei cambiamenti climatici nelle Alpi si manifestano anche nel bosco. Sia nel Sudtirolo/I che nel Tirolo Orientale/A quest’anno si è verificata una proliferazione esplosiva di parassiti. Ciò che a prima vista può apparire una spaventosa devastazione può anche rivelarsi un’opportunità.
Milano-Cortina 2026. Il "libro bianco" delle Olimpiadi invernali
Dall’altopiano alpino al fiume selvaggio in montagna: come orientare adeguatamente i flussi di visitatrici e visitatori? Quali sono i problemi? Come e da chi potrebbero essere risolti? Quattro regioni pilota hanno cercato di rispondere a queste domande nel progetto speciAlps 2. Il recente podcast della CIPRA presenta un resoconto.
Cannoni da neve, impianti di risalita, piste, bacini di accumulo: lo sci consuma spazio, risorse ed energia. In che modo le stazioni sciistiche reagiscono all’esplosione dei costi energetici.
La CIPRA nasceva esattamente 70 anni fa, nel 2022. Successivamente si sono aggiunte le rappresentanze nazionali, alcune delle quali hanno raggiunto quest’anno un anniversario a cifra tonda. Le ragioni della loro nascita andavano dal sostegno alla Convenzione delle Alpi all’opposizione ai Campionati mondiali di sci.
È in costante aumento il numero di persone che si recano in montagna – che si trattengono tuttavia per soggiorni sempre più brevi. E questo comporta problemi di traffico e ambientali. Regioni pilota in Italia, Austria, Slovenia e Germania si propongono di cambiare questa situazione. Nel progetto speciAlps2, attualmente in fase di conclusione, sono stati compiuti i primi passi per tenere sotto controllo l’afflusso di visitatrici e visitatori.