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Un’altra pista da bob inutilizzata

19/02/2024 / Michael Gams, CIPRA International
Alla fine verrà dunque costruita: la controversa pista da bob per le Olimpiadi di Cortina. Il ministro italiano delle Infrastrutture Matteo Salvini è riuscito a imporre la costruzione della pista nonostante le preoccupazioni organizzative e il rischio di non finirla in tempo.
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Dismessa nel 2011: la pista olimpica da bob di Torino 2006 è un esempio emblematico. (c) Francesco Pastorelli

Nel dossier di candidatura per i Giochi Olimpici Invernali del 2026, gli organizzatori  italiani avevano indicato che esisteva già una pista da bob. In seguito si è saputo che il vecchio impianto di Cortina doveva essere demolito e ricostruito. I costi stimati sono saliti a oltre 120 milioni di euro. Le iniziative civiche e le organizzazioni ambientaliste hanno protestato e manifestato le loro preoccupazioni, facendo riferimento al precedente negativo della pista di bob di Torino 2006, chiusa e lasciata all’abbandono nel 2011 per scarso utilizzo e per gli eccessivi costi di gestione. Persino il Comitato Olimpico Internazionale (CIO) si è espresso a favore dell’utilizzo di uno degli impianti esistenti di un Paese vicino per motivi di sostenibilità. Nessuna impresa di costruzioni ha voluto assumersi il rischioso appalto, anche perché il periodo di costruzione era troppo breve. Alla fine dell’autunno 2023, il governo italiano ha quindi deciso che una nuova pista da bob a Cortina non sarebbe stata costruita. Con ciò le gare di bob e skeleton si sarebbero svolte per la prima volta al di fuori del Paese ospitante. Tuttavia, all’ultimo minuto, il ministro italiano delle Infrastrutture ha compiuto un’ennesima inversione di rotta. “Vuole far costruire la pista di bob ad ogni costo, a spese dei contribuenti e della natura, sapendo che c’è il rischio che non venga completata in tempo e che rimanga poi inutilizzata per mancanza di fruizione e per gli alti costi di gestione”, afferma Francesco Pastorelli, direttore della CIPRA Italia.

La CIPRA aveva già espresso le proprie preoccupazioni al CIO in merito alla pista all’inizio del 2022 e successivamente nel 2023. Anche il CIO a fine gennaio 2024 in una risposta scritta a una lettera aperta della CIPRA ha adottato questa posizione e ha definito la costruzione di una nuova struttura per le competizioni “non essenziale per l’organizzazione delle gare di bob, slittino e skeleton ai Giochi Olimpici Invernali di Milano-Cortina”.

Fonti e ulteriori informazioni:

www.ildolomiti.it/altra-montagna/attualita/2024/la-pista-da-bob-di-cortina-solleva-preoccupazioni-internazionali-cipra-si-rivolge-al-comitato-olimpico-internazionale (it), https://tirol.orf.at/stories/3243286/ (de), www.tagesanzeiger.ch/matteo-salvini-vs-ioc-streit-um-olympia-bobbahn-in-cortina-eskaliert-607777917165 (de)