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Un albero ha sette vite

01/12/2020 / Paul Froning
Non sono solo i gatti ad avere sette vite, ma anche gli alberi: l'esemplare ciclo di vita di un abete bianco nel Bregenzerwald, in Austria, mostra come funziona l'economia circolare del legno.
Image caption:
(c) Jenni Kuck

1. Dal seme alla protezione del clima

Nella terra del Bregenzerwald, il seme di un abete bianco, grande quanto l'unghia di un pollice, inizia a germogliare. Continua a crescere, e le sue radici affondano nel suolo fino a tre metri di profondità. Contribuisce così a stabilizzare i ripidi pendii delle Alpi. Questa specie, la più grande d'Europa, può raggiungere fino a 60 metri di altezza. Immagazzina un’enorme quantità di CO2 e protegge il clima. E non è finita: offre spazio e nutrimento a uccelli, funghi, insetti ed altre forme di vita.

2. Dal tronco al trave

Dopo 110 anni i boscaioli tagliano l'abete bianco. Gran parte degli abeti vicini può continuare a crescere perché una silvicoltura sostenibile punta ad interventi dolci e conserva l'ecosistema del bosco. Lavoratori e macchine riducono l'abete nella vicina segheria. Il «Vollgatter», azionato con la forza dell'acqua, trasforma il tronco rotondo in tavole per costruzioni, pannelli, pavimenti o mobili in legno massiccio.

3. Dall'idea al disegno

Una donna falegname osserva sullo schermo del computer il modello 3D di un tavolo in legno massello. Il tavolo deve durare a lungo, essere riparabile e modulare, rispettando i principi dell'ecodesign. L'artigiana concepisce il mobile in modo da evitare colle chimiche o viti metalliche, riducendo così l’impatto ambientale. La lunga vita del tavolo è garantita. Il legno è usato anche come materiale da costruzione sostenibile o per imballaggi ecologici.

4. Dal disegno al mobile

In laboratorio, la donna adopera la sega, la pialla e la levigatrice per lavorare il chiaro legno dell'abete bianco e prepara gli incastri, modulari e sostituibili, per il tavolo. In seguito li assembla come un puzzle. Il piano del tavolo e le gambe possono essere smontati e sostituiti in seguito con la stessa semplicità. Questo rende più facili anche le operazioni di trasloco.

5. Dal laboratorio alla famiglia

Una famiglia acquista il tavolo di abete bianco. Ma come avevano concordato con l'artigiana, prima il mobile viene esposto nel Werkraum Bregenzerwald come esempio di economia circolare. Associazioni come questa mettono insieme i saperi degli artigiani della regione, offrendo una piattaforma ai produttori locali. Una volta esposto, la donna falegname preleva il mobile e lo consegna. Nel complesso l'abete bianco ha percorso soli dieci chilometri: un bene per il clima.

6. Dal possesso all'uso

Un po' consumato e graffiato, dopo alcuni anni il tavolo viene levigato. I prodotti in legno sono facilmente riparabili. Quello che conta è l'atteggiamento e il comportamento del proprietario: quando ho bisogno di prodotti nuovi? Passo ad altri gli oggetti usati o li getto via? Borse di scambio e noleggio, caffè riparazione e falegnamerie comunitarie rappresentano la filosofia dello «usare anziché possedere». In queste sedi le persone condividono utensili, laboratori, saperi ed esperienze.

7. Dal riciclaggio alla prossima generazione di alberi

Molte famiglie si sono sedute attorno al tavolo in abete bianco che ormai ha assolto la sua funzione. Quello che è rimasto del tavolo originale viene tritato e, insieme alle punte degli alberi, a ritagli e scarti da segheria e falegnameria, viene pressato per ottenere pannelli di truciolato. I trucioli eccedenti diventano carta igienica. La cartiera brucia la biomassa residua e ne ricava energia. Una piccola parte finisce nel compost del vivaio vicino. Dove infine crescono le giovani piantine di abete bianco.

 

Fonte e ulteriori informazioni: www.cipra.org/alpinscena

archiviato sotto: Alpinscena, Economia in cambiamento