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«Si può condividere quasi tutto»

14/10/2016
Fred Frohofer è «noi»: insieme ad altri, il «Facilitatore della sobrietà» è alla ricerca di forme abitative e lavorative con un uso parsimonioso del territorio.
Image caption:
Fred Frohofer (c) Caroline Begle

Il 18 aprile a Fred Frohofer è toccato il lavaggio dei piatti. Lo sapeva da mesi. Questo servizio, della durata di un’ora, lo impegna circa quattro volte all’anno. Il cinquantatreenne Frohofer abita in un «cluster» della Cooperativa Kalkbreite a Zurigo, in Svizzera: un ambiente unico, 38 metri quadri, ufficio, letto, cucina, angolo pranzo, bagno – c’è tutto ciò di cui ha bisogno. Tutto il resto lo condivide con gli altri abitanti dell'insediamento pioniere, realizzato dall'edilizia di pubblica utilità.

Cuoca, camera per gli ospiti, biblioteca, custodia dei bambini. «Si può condividere quasi tutto»; Fred Frohofer, che definisce se stesso «Facilitatore della sobrietà», ne è fermamente convinto. Nessuno capisce questi termini. Intenzionalmente. Gli occhi celesti sovrastano le sottili rughe create dal sorriso. «Dobbiamo introdurre nuovi concetti.» Il termine sostenibilità, ad esempio, ha perso il proprio significato. Noi – sitratta di molte persone diverse: vicini, sostenitori di un’idea, giovani, committenti, ascoltatori, pensatori. Da loro attinge le idee, con loro scambia le proprie idee, in loro instilla entusiasmo per le proprie idee.

Uno che si da da fare

In quanto facilitatore, Fred Frohofer tiene discorsi e modera i workshop su stili di vita capaci di futuro; anche per la CIPRA, nell’ambito del progetto per i giovani I-LivAlps e della mostra itinerante sul premio di architettura «Constructive Alps». Accompagna i processi e i progetti su sobrietà, sussistenza e resilienza, crea contenuti e il layout delle pubblicazioni, mette la musica e molto altro ancora. Grazie ad un’eredità, Frohofer - elettrotecnico specializzato per radio e TV - può seguire la sua vocazione. Per lui, che ha guadagnato i primi soldi già a 13 anni come fotografo stampa, la scuola era tempo perso. Ha scelto il suo apprendistato secondo criteri di esclusione: meglio tre che quattro anni, niente rumori, niente sporco. Non ha mai esercitato la sua professione ma ha allestito studi radiofonici e discoteche, montato altoparlanti e venduto CD e strumenti di misura audio. Ha abbandonato l’acustica, non senza rimaner vittima di un acufene.

L'ambasciatore

Nel 2010 ha incontrato per la prima volta P.M., il cui vero nome è Hans E. Widmer. Un collega della rivista svizzera per i consumatori «Beobachter», per cui Fred Frohofer lavora come redattore, ha intervistato l’autore svizzero, che nel 1983 con il libricino «bolo’bolo» ha formulato un nuovo ordine mondiale. Fred Frohofer ha acquistato il suo nuovo libro «Rilancio Svizzera» leggendolo la sera stessa. Una settimana dopo ha partecipato alla fondazione dell’associazione omonima. «Godere insieme, invece di rinunciare solitari», è il suo motto. Al centro ci sono i vicinati degni di essere vissuti, collegati con una «base rurale» che li rifornisce di prodotti alimentari: verdura, cereali, formaggio, carne. Offrendo a tutti la possibilità di contribuire in prima persona. «Noi ci orientiamo ai villaggi alpini.» Per un vicinato funzionante ci vogliono 500 - 800 persone. Le mani di Fred Frohofer modellano quadrati. La Cooperativa Kalkbreite è ispirata da «bolo’bolo». Ma lui è convinto che si può raggiungere molto di più.

L’alimentazione sta particolarmente a cuore a Fred Frohofer. Per la precisione, i funghi. I funghi possono essere coltivati con un uso limitato di spazio, con basso impatto ambientale e decentrando la produzione. «Con il nostro consumo elevato di carne ci stiamo creando problemi immensi. I funghi sono un’eccellente alternativa.»

Barbara Wülser, CIPRA Internazionale

www.frohofer.ch (de)

www.neustartschweiz.ch (de/fr)

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