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Riedberger Horn: un precedente pericoloso

28/07/2016 / alpMedia
1.300 persone dovranno decidere del futuro del Riedberger Horn e indirettamente del Piano alpino della Baviera. Così ha deciso il Governo della Baviera. Ma non si tratta di un caso isolato, come evidenzia la CIPRA con una carta delle Alpi elaborata nell’ambito del progetto alpMonitor.
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La decisione in merito al Riedberger Horn riguarda anche il futuro del Piano alpino della Baviera. © LBV

Alcuni giorni fa il Governo della Baviera ha deciso che 1.300 persone si esprimeranno in una consultazione pubblica sul mantenimento del Piano alpino della Baviera, uno strumento consolidato per la protezione delle Alpi in Baviera/D. Non pochi di essi otterranno vantaggi, diretti o indiretti, dall’ampliamento della zona sciistica del Riedberger Horn, il progetto che ha suscitato la contesa. Stefan Witty, direttore della CIPRA Germania, mette in evidenza che: «tutte le questioni giuridiche sono state chiarite e sono contrarie alla realizzazione del carosello sciistico e della nuova pista».

L’ampliamento è previsto in una zona in cui secondo il Piano alpino tali interventi non dovrebbero essere consentiti. La decisione, che ora dovrebbe essere raggiunta mediante una consultazione dei cittadini giuridicamente controversa nei comuni interessati, spiana la strada per trasformare il caso del Riedberger Horn in un pericoloso precedente. «A questo punto nulla potrebbe più opporsi a una smodata corsa al rilancio a suon di nuovi impianti tra i comprensori sciistici Bavaresi”, afferma Witty. Andreas Pichler, direttore designato della CIPRA International, prosegue «È preoccupante che la democrazia diretta venga usata contro la protezione delle Alpi”.

Il Riedberger Horn non è un caso isolato: un po’ ovunque nelle Alpi le aree protette vengono messe in discussione, smembrate o viene abbassato il loro status di protezione. La CIPRA documenta tali cambiamenti in una carta delle Alpi elaborata (senza l’ambizione di fornire un quadro esaustivo) nel quadro del progetto alpMonitor. Sono presentate anche alcune storie di successo. Il nucleo è rappresentato dalle voci di abitanti del posto che raccontano di tali cambiamenti e della loro relazione con la natura.

Sempre più spesso rappresentanti dell’economia e della politica pretendono che gli spazi naturali diano un contributo all’economia regionale. Tale sviluppo comporta tuttavia sia opportunità che rischi. Da una parte aumenta l’accettazione delle aree protette, nello stesso tempo si promuove però la loro commercializzazione. «Un’area protetta non è fine a se stessa, essa porta un valore aggiunto per l’uomo e la natura», chiarisce Martha Dunbar, responsabile di progetto biodiversità e paesaggio presso la CIPRA International.

Fonte e ulteriori informazioni: http://alpmonitor.cipra.org, www.alpenverein.de/presse/riedberger-horn_aid_28000.html (de), www.cipra.org/de/news/internationaler-stopp-fuer-flaechenhafte-erweiterung-von-skigebieten-gefordert (de) 

 


Sulle tracce del cambiamento

Con alpMonitor la CIPRA richiama l’attenzione sui cambiamenti in corso nelle Alpi e sulle opportunità e le sfide che ne derivano. Garantire una buona vita nelle Alpi – e consentirla anche alle future generazioni – è l’obiettivo prioritario. Esso si compone in particolare di un ecosistema equilibrato e di un paesaggio intatto. Nel campo d’azione «Natura e uomo» la CIPRA pone l’interrotativo di come sia possibile accentuare la percezione pubblica del valore degli spazi naturali, affinché le persone si impegnino per la salvaguardia delle loro basi vitali. Una grande risonanza ha avuto la lettera aperta della CIPRA Internazionale indirizzata alla Conferenza sull'assetto territoriale dei paesi alpini a Murnau/D e l'appello di CIPRA Germania, Austria e Alto Adige per fermare i grandi ampliamenti dei comprensori sciistici.

http://alpmonitor.cipra.org


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