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Preoccupazione per il Piano alpino della Baviera

12/04/2017 / alpMedia
La contesa sul Riedberger Horn sta entrando nel secondo round: presto avranno luogo le consultazioni. Successivamente il Parlamento della Baviera delibererà sul Piano alpino e quindi anche sull’impianto di collegamento sciistico sulle pendici del Riedberger Horn.
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La modifica del Piano alpino crea un precedente nel Riedberger Horn. © G. Blechschmidt

I piani per collegare le due stazioni sciistiche di Balderschwang e Grasgehren attraverso il Riedberger Horn in Alta Algovia/D hanno la stessa età del Piano alpino: 45 anni. Sennonché il Riedberger Horn è protetto contro sfruttamenti di quel genere sin dal 1972, è infatti classificato come Zona C nel Piano alpino. La costruzione di impianti sciistici di collegamento sul Riedberger Horn è giuridicamente inammissibile. Per ora.

Nel corso di una consultazione della cittadinanza nei comuni confinanti di Obermaiselstein e Balderschwang avvenuta nell’autunno 2016, 560 dei 1092 aventi diritto di voto si sono espressi favorevoli a una modifica del Piano alpino a vantaggio della costruzione dell’impianto di collegamento. Motivo sufficiente, per il governo bavarese, a legittimare una modifica del Programma di sviluppo territoriale valevole per tutta la Baviera di cui il Piano alpino è parte integrante. In tal modo lo 0,001% della popolazione bavarese si troverebbe a decidere la modifica di una legge statale, e con ciò il futuro dello spazio alpino bavarese. Un sondaggio rappresentativo effettuato in tutto il Land dalla Lega bavarese per la protezione degli uccelli (membro della CIPRA Germania) ha rilevato invece che l’80% della popolazione della Baviera è contrario a un nuovo skilift sul Riedberger Horn, e più del 90% è favorevole alla conservazione del Piano alpino.

Una modifica del Piano alpino significherebbe non solo la fine del turismo naturalistico sul Riedberger Horn, ma creerebbe anche un precedente che avrebbe conseguenze di vasta portata per il Piano alpino. Stefan Witty, direttore della CIPRA Germania, nutre seri timori in proposito, e non solo per la scomparsa di una natura intatta e di specie animali minacciate: «finora il Piano alpino ha assicurato anche la pace sociale tra i comuni». Fino a oggi tutti i comuni avevano ben chiara una cosa: un ampliamento delle aree sciistiche non è possibile in Baviera, non c’è neanche bisogno di fare richiesta per saperlo. La cosa funziona bene e non ha danneggiato lo sviluppo turistico. «Se il Piano alpino verrà modificato – sostiene Witty – molti comuni vorranno ampliare l’infrastruttura turistica ed entreranno sempre di più in competizione l’uno con l’altro».

Le organizzazioni che aderiscono alla CIPRA Germania stanno vagliando le possibilità giuridiche atte a impedire una modifica del Piano alpino e il permesso di costruire impianti di collegamento. In via preliminare alla decisione del Parlamento bavarese verranno effettuate due consultazioni pubbliche: una consultazione di esperti il 27 aprile 2017 e una consultazione delle minoranze il 22 giugno. La CIPRA Germania spera che la presenza del maggior numero possibile di persone interessate serva a dare più peso alle sue posizioni.


Fonti e ulteriori informazioni:

www.lbv.de/unsere-arbeit/alpen/riedberger-horn.html (de)  www.sueddeutsche.de/bayern/skigebiet-kabinett-passt-strengste-alpenschutzzone-an-fuer-die-skischaukel-am-riedberger-horn-1.3440504 (de)  www.br.de/nachrichten/schwaben/inhalt/kabinett-riedberger-horn-104.html (de) www.rettet-das-birkhuhn.de (de)

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