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Idee per il turismo alpino del futuro

05/10/2021
Quali lezioni ha saputo trarre il settore turistico dalla pandemia e come sta rispondendo alla crisi climatica? Il progetto “Reset Turismo Alpino” della CIPRA analizza la situazione nelle Alpi.
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Webinar transalpino sul turismo alpino: scambio con rappresentanti della Convenzione delle Alpi, dell’Università di Innsbruck e della Val di Fassa/I. © CIPRA International

Come si può rendere il turismo alpino neutrale dal punto di vista climatico, partecipativo, sostenibile e resiliente? La questione è stata affrontata da esperti del turismo nel corso di un webinar transalpino alla fine di settembre 2021. Ridurre i consumi energetici, buona gestione dei rifiuti e dell’acqua nei rifugi di montagna molto frequentati, organizzazioni di sviluppo regionale anziché uffici di marketing turistico, maggiore messa in rete delle informazioni per una migliore gestione dei flussi di visitatori – le proposte di soluzioni avanzate dagli esperti sono numerose. La mobilità turistica richiede la cooperazione del trasporto pubblico con gli operatori privati, le agevolazioni devono essere trasferite da offerte turistiche dannose per l’ambiente verso innovazioni e sviluppi sostenibili. Soprattutto, sono necessarie nuove leggi più rigorose. Inoltre le destinazioni dovrebbero confrontarsi maggiormente e lavorare insieme anziché l’una contro l’altra. Un fattore altrettanto importante è avere attori regionali forti che portino avanti il tema. Wolfgang Pfefferkorn, responsabile di progetto della CIPRA International, riassume in questi termini: “Per un turismo alpino neutrale dal punto di vista climatico, partecipativo, sostenibile e resiliente, abbiamo bisogno innanzitutto di una migliore concertazione tra le organizzazioni di sviluppo locali e regionali, gli operatori turistici e la popolazione locale”.

Il turismo durante la pandemia

Code chilometriche al passo del Pordoi/I, piste deserte in Val Thorens/F e nel Kaunertal/A, prati trasformati in parcheggi in Algovia/D: le immagini degli ultimi mesi sono diverse da regione a regione, ma ci sono analogie negli effetti della pandemia sul turismo e nelle strategie dei Paesi alpini. Il team del progetto ha analizzato gli studi, le reazioni dell’economia e della politica e ha tratto le seguenti conclusioni: le aree turistiche caratterizzate da un’economia monostrutturale con un marcato orientamento verso i turisti provenienti dall’Asia e dagli Stati Uniti sono state più colpite dalla crisi; i viaggiatori interni hanno compensato in parte la mancanza di ospiti stranieri. Di pari passo con la domanda di seconde case e di case per vacanze, sono aumentati anche i prezzi degli immobili e dei terreni. Sono emerse innovazioni e nuove forme di cooperazioni, in particolare a livello locale e regionale. Gli impulsi per un turismo più sostenibile e resiliente sono giunti da think tank esterni, esperti e iniziative dal basso, ma non dalle associazioni turistiche o dalle amministrazioni e dalla politica. I responsabili politici si sono concentrati principalmente su come limitare i danni e hanno trascurato quasi completamente le questioni della compatibilità e della sostenibilità climatica.

Il progetto “Reset Turismo Alpino” è finanziato dal Ministero federale per l’ambiente, la conservazione della natura e la sicurezza nucleare (BMU). Il webinar ha avuto luogo nel quadro dell'Assemblea generale sulla transizione del turismo in montagna (“Etats généraux de la transition du tourisme en montagne”), che fa parte dell'agenda della Presidenza francese della Strategia dell'Unione europea per la regione alpina (SUERA).

 

Fonti e ulteriori informazioni:

www.cipra.org/de/cipra/international/projekte/laufend/reset-alpentourismus (de, it, sl, en), innovationsgenerator.ch/home.html (de, fr), www.cipra.org/de/cipra/deutschland/projekte/aktuelle-projekte/facts4tourism (de)