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Costruire senza limiti?

29/08/2018 / alpMedia
Che si tratti di grandi progetti edilizi o di opere infrastrutturali all’interno di aree protette – per alcuni Stati alpini come l’Austria o la Svizzera le procedure non sono mai abbastanza semplici e veloci.
Image caption:
In futuro le grandi opere in Austria avranno un percorso autorizzativo più semplice e veloce? © Lois Hechenblaikner

In Austria attualmente appena il 3% di tutti i progetti sottoposti a valutazione di impatto ambientale (VIA) vengono respinti, un altro 1% viene rinviato. Dal 2019 le procedure di VIA potrebbero essere ancora più semplici e veloci. Con la «Standortentwicklungsgesetz» (Legge per lo sviluppo del territorio) i progetti per le grandi opere che devono essere sottoposti a VIA saranno classificati come «rilevanti per l’economia locale» e la loro attuazione potrà avere inizio anche senza la conclusione della procedura autorizzazione. Un progetto viene definito rilevanti per l’economia locale se valutato di particolare interesse pubblico. In tal caso esso verrebbe approvato dal Governo federale, senza coinvolgere il Parlamento e l’opinione pubblica.

Critiche alla proposta di legge si fanno sentire da tutte le parti. Cittadine e cittadini, ONG e anche governi dei Länder la ritengono inaccettabile. Essa sarebbe in contrasto con la Costituzione austriaca, la Direttiva UE sulla valutazione di impatto ambientale e la Convenzione delle Alpi. Reinhard Gschöpf, direttore della CIPRA Austria, mette in guardia da possibili implicazioni internazionali: «Una corsa allo smantellamento dei diritti dell’ambiente e dei soggetti interessati innescata dall’Austria sarebbe un dramma per lo spazio alpino». In Svizzera ad esempio si sta attualmente discutendo una modifica della Legge federale sulla protezione della natura e del paesaggio con l’obiettivo di indebolire lo status di protezione di alcuni paesaggi e spazi naturali e di rendere qui possibile l’attività edilizia.

Indicare alternative

Oggi la popolazione alpina ha a disposizione il triplo della superficie edificata rispetto a 50 anni fa. Gli Stati alpini hanno bisogno di strategie per un uso del suolo rispettoso della risorsa. Una possibilità è costituita da un attento riuso delle aree costruite, che possono essere riutilizzate o convertite verso altre funzioni. L’addensamento verso l’interno e il completo sfruttamento delle potenzialità delle superfici, come ad esempio edifici di più piani, oltre al necessario e urgente arresto della spirale dello sviluppo urbanistico, sono ulteriori possibilità per una gestione parsimoniosa del suolo e per limitare per quanto possibile i progetti di grandi opere.

 

Fonti e ulteriori informazioni:

www.umweltbundesamt.at/umweltsituation/uvpsup/uvpoesterreich1/uvpdatenbank/uvpstatistik (de), www.parlament.gv.at/PAKT/VHG/XXVI/ME/ME_00067/index.shtml (de), www.umweltdachverband.at/inhalt/umweltdachverband-standortentwicklungsgesetz-ist-der-groesste-gesetzesunfug-der-2-republik?ref=89 (de), www.sn.at/salzburg/politik/standortentwicklungsgesetz-umweltlandesrat-spricht-von-massivstem-rueckschritt-38901490 (de), www.vol.at/heftige-kritik-am-geplanten-standortentwicklungsgesetz/5898143 (de), https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/?uri=CELEX%3A32014L0052, www.alpconv.org/it/convention/protocols/default.html, www.bernerzeitung.ch/schweiz/standard/Es-drohen-Seilbahnen-Parkplaetze-und-Funparks-in-Schutzgebieten/story/11957254 (de), www.wwf.ch/it/media/wwf-svizzera-no-alledilizia-selvaggia-nelle-riserve-naturali