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Cercasi rifugi sostenibili
Sempre più persone visitano le aree naturali sensibili delle Alpi e questo pone nuove sfide ai gestori dei rifugi. Questo è uno dei motivi per cui sette aree protette delle Alpi italiane e francesi stanno lavorando a soluzioni transfrontaliere nell'ambito del progetto transfrontaliero “BiodivTourAlps”. Nell’ambito del progetto, CIPRA Italia collabora con l’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Marittime alla ricerca di buone pratiche di gestione dei rifugi alpini dal punto di vista del loro impatto sulla biodiversità e sull‘ambiente. “Per buone pratiche intendiamo innovazioni tecniche e modelli organizzativi e gestionali che riducano il consumo di risorse e l'impatto sull'ecosistema da parte dei rifugi, spesso situati in ambienti delicati di alta quota”, spiega Francesco Pastorelli, direttore di CIPRA Italia. “Allo stesso tempo, naturalmente, i rifugi devono continuare a soddisfare le esigenze degli ospiti e a rendere l'alpinismo il più sicuro possibile”.
Sette aree protette nelle Alpi italiane e francesi partecipano al progetto BiodivTourAlps. Esse stanno analizzando l'impatto del turismo e sviluppando modelli di gestione sostenibile. Le misure più importanti saranno riassunte in un vademecum per gestori e proprietari di rifugi. Il progetto è finanziato dal Programma Interreg VI-A Francia-Italia ALCOTRA 2021 – 2027 .
Conoscete esempi di gestione sostenibile e rispettosa dei rifugi di montagna? Segnalateli a: [email protected]