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La Borsa dei transiti alpini è giuridicamente fattibile

29/01/2014 / alpMedia
Dal punto di vista giuridico non c'è nessun ostacolo che impedisca l'introduzione di una Borsa dei transiti alpini (BTA) - purché ovviamente gli Stati alpini abbiano la volontà politica di farlo. È giunto a questa conclusione uno studio condotto su incarico dell'Euroregione "Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino".
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Teoricamente via libera: nulla dal punto di vista giuridico ostacola l'introduzione di una borsa dei transiti alpini. © Wolfgang Dirscherl/pixelio
"Dal punto di vista giuridico nessun ostacolo insormontabile si oppone all'introduzione della Borsa dei transiti alpini". A questa conclusione è giunta Astrid Epiney, direttrice dell'Istituto di diritto europeo dell'Università di Friburgo, nella ricerca "Sulla compatibilità dell'introduzione di una Borsa dei transiti alpini con le disposizioni del diritto europeo" commissionata dall'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino. "Se si auspica un trasferimento concreto del trasporto merci transalpino alla rotaia, diminuendo così realmente l'impatto sull'ambiente nelle regioni interessate, non ci sono soluzioni alternative che abbiano un'efficacia paragonabile a quella di una borsa dei transiti alpini", sostiene Epiney nelle considerazioni finali dello studio. Il presupposto per l'introduzione di questo efficiente strumento risulta essere la volontà politica degli Stati alpini.

Il potenziamento delle infrastrutture non garantisce il trasferimento delle merci
Affinché il trasferimento delle merci su rotaia abbia successo serve uno strumento come la borsa dei transiti alpini, chiedono l'Iniziativa delle Alpi, i Verdi austriaci e la CIPRA Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi in un comunicato congiunto.
Anche una ricerca dell'Ufficio federale dei trasporti pubblicata nel 2012 sull'efficacia della Nuova ferrovia transalpina (NFTA) ai fini del trasferimento del traffico ha dimostrato che i tunnel di base da soli sono in grado di togliere dalla strada un numero di camion molto limitato. A livello alpino il problema del traffico di transito non viene risolto da nuove infrastrutture. "Le regioni alpine e quelle situate attorno alle Alpi devono perciò assumere consapevolezza delle rispettive potenzialità e delle limitate capacità relative al traffico, sviluppare visioni e stabilire concreti criteri di qualità nonché obiettivi di riduzione", dichiara Claire Simon, direttrice della CIPRA.

Alleanza internazionale per la Borsa dei transiti alpini
La borsa dei transiti alpini, oltre a essere sostenuta dall'Iniziativa delle Alpi e dalla CIPRA, trova adesioni anche a livello politico e regionale: l'Euregio Tirolo-Alto Adige-Trentino chiede da anni l'introduzione di una BTA. In particolare, nel 2011 la seduta congiunta delle assemblee legislative delle tre regioni ha posto una mozione in tal senso al Governo italiano. Anche altre regioni di transito nelle Alpi, nel maggio 2012 nell'ambito del progetto iMonitraf, hanno avanzato la richiesta comune di introdurre uno strumento di gestione. "Spetta ora ai Governi degli Stati alpini dare una risposta alle richieste delle regioni alpine e rispettare la volontà della popolazione", afferma Georg Willi, responsabile di politica dei trasporti dei Verdi nel Parlamento austriaco.
Fonte e ulteriori informazioni: www.cipra.org/it/stampa/comunicati-stampa/cs