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Biodiversità: lo stress lascia tracce nelle fatte delle lepri

13/12/2013 / alpMedia
Gli appassionati di sport invernali minacciano il futuro della lepre variabile nelle Alpi. Per la prima volta i ricercatori ne hanno fornito le prove, grazie a un metodo di indagine non convenzionale.
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Il turismo di massa rappresenta una minaccia per la lepre variabile. © Rolf Giger
Dall'esterno non è possibile valutare se e come azioni di disturbo producono effetti sull'organismo degli animali selvatici. Maik Rehnus, biologo della fauna selvatica, ha scarpinato in lungo e in largo per le Alpi svizzere, per raccogliere il quantitativo di fatte di lepre variabile necessario per le sue ricerche. I residui ormonali in esse contenuti, rilevati grazie a un procedimento biochimico, indicano il livello di stress degli animali. Il risultato della ricerca non lascia dubbi: la vicinanza dell'uomo, come accade nelle regioni turistiche, rende gli animali nervosi. Gli appassionati dei diversi sport invernali penetrano nei territori di questi roditori, attivi principalmente di notte, e li disturbano nella fase di riposo diurno. Lo stress fa aumentare il dispendio energetico, in un periodo in cui le riserve di energia difficilmente possono essere ricostituite. Le conseguenze vanno da un disturbo della stagione riproduttiva alla morte.
I ricercatori raccomandano perciò l'istituzione di zone di quiete per la fauna, così come già previste per i cervi o gli uccelli. Le lepri variabili possono così trascorrere l'inverno senza il disturbo delle attività per il tempo libero. La ricerca è stata pubblicata dal gruppo di ricerca austro-svizzero nel prestigioso "Journal of Applied Ecology".
Fonte e ulteriori informazioni: www.vetmeduni.ac.at/en/infoservice (en)
archiviato sotto: Biodiversità, Turismo