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Trasporto merci su ferro Italia-Svizzera: discussioni e perplessità.

18/09/2013 / alpMedia
Il 5 e 6 settembre scorso, la Ministra dei Trasporti svizzera Doris Leuthard ha incontrato il collega italiano Maurizio Lupi per discutere del trasferimento del traffico da gomma a rotaia e del nuovo trasporto merci lungo l'asse Nord-Sud con l'apertura dell'Alptransit.
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Le associazioni ambientaliste e dei trasporti chiedono una politica dei trasporti complessiva e integrata. Solo così potrà avere successo il trasferimento dalla strada ai binari. © Eva Freude / pixelio.de
Mentre la Svizzera dal 2016 aprirà il nuovo traforo ferroviario che dovrebbe consentire il transito di decine di milioni di tonnellate di merci in più rispetto a quelle che oggi viaggiano lungo quella direttrice, l'Italia appare del tutto impreparata a ricevere un tale flusso di merci, avendo concentrato la propria attenzione ed i propri investimenti su un corridoio molto meno strategico quale la Torino - Lione, oltre che sulle infrastrutture stradali. L'associazione Legambiente denuncia il rischio concreto che, sul versante italiano, la rete ferroviaria non sia preparata a ricevere un ingente quantitativo di merci che finirà per riversarsi su centinaia di migliaia di TIR andando a peggiorare l'intasamento della rete stradale e l'inquinamento della Pianura Padana. Sul fronte svizzero, per bocca dell'Iniziativa delle Alpi, viene chiesto un maggior impegno ai due paesi per l'effettivo trasferimento modale attraverso l'introduzione di strumenti di regolazione del traffico come la Borsa dei Transiti.
Per le organizzazioni ambientaliste il raddoppio del tunnel stradale del Gottardo non farebbe che generare un incremento di transiti su strada in entrambi i paesi, oltre a costituire una violazione del protocollo Trasporti della Convenzione delle Alpi.
Fonte e ulteriori informazioni:
www.alpeninitiative.ch/iniziativa-delle-alpi,
www.legambiente.it/contenuti/comunicati,
www.news.admin.ch/message/index,
www.ilvelino.it/it/article